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Viterbo - Pilli giustifica le decisioni prese di concerto con l'assessorato all'Agricoltura
Caccia, se ne è parlato in maniera sbagliata
Viterbo - 29 settembre 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - La Delibera della Giunta Provinciale N° 230 del 16-09-2010 con la quale si sono autorizzate le famose e controverse “due giornate straordinarie di contenimento della specie cinghiale in battuta” nei giorni 4 e 13 ottobre è stata preceduta da incontri e discussioni tra i rappresentanti delle Associazioni Venatorie ed i Presidenti dei due Atc della provincia di Viterbo da una parte e l’assessore all’Agricoltura Simeone dall’altra.

Premetto quanto espresso in un precedente comunicato da parte di entrambi i presidenti degli Atc e cioè che la disponibilità dimostrata dall’assessore ed il metodo concertativo adottato sono stati valutati positivamente da tutti ed hanno portato alla creazione del tavolo che dovrà “ riprogrammare” i rapporti tra il mondo venatorio e l’assessorato stesso per poi esprimermi sul merito della questione.

La quantità dei danni provocati dai cinghiali alle colture agricole in provincia ha superato i livelli di guardia e si può definire, senza catastrofismi, drammatica a fronte della sempre più limitata disponibilità di risorse pubbliche che coprono una percentuale minima dei rimborsi.

Le attività di prevenzione e contenimento dissuasivo “ecologico” naufragano contro stagioni riproduttive come quella passata che fanno incrementare esponenzialmente la specie e conseguentemente le associazioni del mondo agricolo chiedono interventi urgenti se non risolutivi almeno migliorativi della situazione.

In questo scenario si colloca l’iniziativa provinciale che non ampia per i due giorni l’attività venatoria perché la normativa non lo consentirebbe (rispetto dell’arco temporale massimo di caccia che obbligherebbe ad una chiusura corrispondentemente anticipata con conseguenze opposte rispetto alle aspettative) ma coinvolge, utilizzando nel modo più ampio possibile per rispondere alle esigenze del mondo agricolo, le squadre di caccia al cinghiale, su base volontaria, in attività tipiche del contenimento di specie che provocano gravi danni all’agricoltura.

Si parla quindi di caccia in maniera sbagliata in realtà si deve parlare di interventi propri delle Guardie Provinciali e dei selecontrollori normati dagli art. 34 e 35 della L.R.17/95 allargata alle squadre di caccia al cinghiale la cui utilità è stata dimostrata anche negli anni scorsi quando si sono registrati centinaia di abbattimenti nelle due giornate.

E’ evidente che le limitazioni imposte, come quella lamentata dal Vice presidente dell’ATC Mauro Piergentili relative alla obbligatorietà dell’indicazione preliminare di una zona per l’effettuazione della battuta, limitano l’efficacia dell’intervento (non occorre essere tanto esperti per capirlo) ma sono obbligatorie per la tipologia dell’intervento stesso.

Pertanto lo scrivente in rappresentanza dei Soci dell’Atc (mondo agricolo, venatorio, ambientalista ed Enti Locali) considerato il Piano di Gestione redatto dall’Università degli Studi della Tuscia che giudica necessari tali interventi, facendosi carico del grido d’allarme degli agricoltori ed avuto il via libera delle Associazioni Venatorie considerata anche l’opportunità che si presentava per i cacciatori di poter dimostrare di svolgere un ruolo fattivo ed utile nella gestione faunistico ambientale, ha espresso il proprio parere positivo.

E’ poco? Forse, ma è tutto ciò che è possibile e sicuramente è meglio di niente considerando anche che da domani si lavorerà di concerto con l’assessorato per trovare altre soluzioni e per migliorare le attività di prevenzione capillarizzandole sul territorio.

Nel frattempo rimane l’impressione che il vicepresidente dell’Atc Piergentili nell’esternare giudizi si sia lasciato prendere dalla grande passione di Cacciatore, di Presidente di una squadra di caccia al cinghiale e di Presidente comunale di un’Associazione venatoria, passione che dimostra sempre nelle attività che svolge nell’Atc e che ne fa un impareggiabile compagno di squadra, dimenticando per un attimo di essere nell’Atc un delegato di un’associazione del mondo agricolo.

Giuseppe Pilli
Presidente Tuscia Sud



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