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Viterbo - Interviene Umberto Cinalli (Sel)
La riforma dei consultori è contro le donne
Viterbo - 29 settembre 2010 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - In questi giorni è in discussione in Regione Lazio un provvedimento di legge a firma Olimpia Tarzia (della maggioranza) che rappresenta una minaccia reale alla libertà delle donne.

Si tratta di un testo che pretende di riformare il sistema dei consultori ma – di fatto – li vorrebbe trasformare in centri di controllo sui valori etici ovvero luoghi di dissuasione e di schedatura nei confronti delle donne che vogliono ricorrere all’interruzione di gravidanza. Il vero obiettivo è il depotenziamento della legge 194.

Nella stessa introduzione si legge che i consultori devono diventare “istituzioni vocate a sostenere e promuovere la famiglia e i valori etici di cui essa è portatrice”; una idea deviante – a ben vedere – secondo la quale le strutture dello Stato (lontane dai principi di base della laicità e della libertà individuale) devono promuovere valori etici ai quali subordinare i servizi.

Cosa significa in concreto? Sono previsti una serie di passaggi – cui sarebbero sottoposte le donne che richiedono ad esempio l’interruzione di gravidanza – che prevedono degli interventi di dissuasione, indagini da parte degli operatori sulle condizioni e sulle motivazioni, quindi viene richiesto di sottoscrivere un consenso informato nel quale le donne dichiarano di rifiutare il sostegno del Consultorio e le “alternative” (non meglio specificate) che sarebbero loro offerte se decidessero di non abortire. Una sorta di “lapidazione psicologica” inaccettabile.

Ma non basta. Se da un lato saranno ridotti i trasferimenti ai consultori pubblici, sono previste convenzioni (senza procedura di accreditamento né controlli sui requisiti) con consultori privati purché afferenti ad associazioni che garantiscono sostegno “al compito generativo”, ovvero alle associazioni confessionali e vicine alle sensibilità anti-abortiste.

Da più di trenta anni i Consultori pubblici hanno svolto un grande lavoro, operando bene grazie all’impegno delle operatrici e degli operatori: avrebbero bisogno di risorse e personale per garantire i diritti sanciti dalla 194. Invece ora la Regione Lazio vorrebbe trasformarli in luoghi di promozione e difesa di una ideologia confessionale.

Questo è il vero volto della Polverini: una politica di contro-riforme che vuole riportarci al medioevo.

Umberto Cinalli
Sinistra ecologia e libertà



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