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Viterbo - Antonella Bruni bacchetta Filippo Rossi
Chiamatelo "Perderefuturo"
Viterbo - 29 settembre 2010 - ore 4,00

Antonella Bruni
Riceviamo e pubblichiamo - Caro Filippo, considerato che risulta difficile dialogare attraverso i vostri blog di riferimento, perché non pubblicate gli interventi e decidete imprevedibilmente a chi rispondere o meno, ho deciso di chiedere ospitalità al direttore Galeotti.

Sai che ti stimo molto, per vivacità intellettuale, preparazione culturale ed intelligenza, sin dai tempi della promozione del godibilissimo libro “Fascisti Immaginari”, però, francamente, da molti mesi, ti comprendo sempre meno, forse è colpa mia e allora magari potrai gettare luce su percorsi che assomigliano alle espressioni del famoso Oracolo di Delfi, ovvero oscuri e a interpretazione opportunamente variabile, come le maggioranze che qualcuno sogna.

Improvvisamente, hai individuato l’arcinemico della vera democrazia - di cui Fini si propone come paladino, avendo scoperto, dopo averla usata, che la destra gli andava stretta - quel Berlusconi liberticida e alla ricerca dell’impunità per sé e sodali.

Avete finalmente deciso di abbatterlo, liberarvi di lui, alleandovi con chiunque e ammiccando a tutti, sulle orme della nota “figlia della Signora Camilla”, certi che in sua assenza il futuro dell’Italia sarà finalmente bello.

Filippo, benché il tuo capo attuale sostenga che la gratitudine non è una categoria della politica, mi riesce difficile accettare che un disvalore divenga una virtù di cui vantarsi e che la coerenza sia degradata a torpidità mentale.

Rammenterai che nel 1994 il Cavaliere liberò la destra dal veto d’ingresso nell’arco costituzionale, fino allora imposto, consentendo al dibattito democratico di utilizzare risorse relegate nel frigorifero citato da Almirante e a milioni d’italiani di non sentirsi più reietti per non aver creduto che la Russia sovietica fosse il paradiso dei lavoratori.

Fu sempre l’esecrato miliardario di Arcore ad impedire, all’Italia, dilaniata dall’artiglieria giudiziaria, di diventare facile preda della gioiosa macchina da guerra guidata da Occhetto e compagni, che allora si chiamavano ancora così; questo per alcuni può essere considerata una sciagura, ma per me e spero anche per te, non sia così.

E’ un fatto incontrovertibile che la peggiore magistratura del mondo civile è quella italiana, noncurante alla percentuale di reati ad opera d’ignoti - che attualmente si aggira al 90per cento - e alla denegata giustizia di processi ventennali; che si dichiara irresponsabile per i suoi molteplici errori, che giudica e si rifiuta di lasciarsi giudicare; che pretende privilegi assurdi e stipendi ingiustificati.

E’ la stessa che da la caccia al presidente del Consiglio dalla sua discesa in campo, con un’offensiva giudiziaria senza precedenti, cosciente che, reiterando senza danno i suoi sforzi, per la legge dei grandi numeri, prima o poi otterrà il risultato, ovvero condannare Berlusconi, indipendentemente se sia colpevole o meno, se la procedura seguita sia corretta o concepita questa sì “contra personam”; se nel suo incedere insensato calpesti la ragionevolezza, l’economia, i rapporti internazionali, la sicurezza nazionale ed il senso del ridicolo.

Il fine giustifica i mezzi, Berlusconi deve essere abbattuto e pazienza se metà degli italiani lo vota, sono soltanto sciocchi manipolati da rieducare, che non capiscono quel che è chiaro solo all’intellighenzia, agli imprenditori arricchitisi alla greppia dello Stato, agli ex allievi delle Frattocchie e ai frequentatori dei salotti radical chic.

Filippo, il mio percorso, non si è mai nutrito della rabbia missina generata dall’esclusione, non ho mai avuto il timore di essere nel mirino della vigliacca giustizia proletaria, sono moderata e me ne vanto, ho l’indipendenza intellettuale di non credere che Berlusconi sia il migliore degli uomini, tuttavia, benché non tutte le sue barzellette mi facciano ridere, ancora non vedo nel panorama politico un sostituto superiore.

Tu pensi che il nuovo uomo provvidenziale possa essere Fini? Anche Repubblica e il Corriere della Sera lo considerano ormai un investimento a perdere e se lo credi tu, sei ingenuo o ipocrita. Il pragmatismo politico prevede l’utilizzo dei traditori ma, come sai, fin dai tempi di Giuda, nessuno di loro è mai stato assunto alla gloria degli altari.

Quale era il suo progetto strategico? Logorare il Pdl da dentro, privare Berlusconi dello scudo giudiziario e attendere che la magistratura lo condannasse per il caso Mills, aggiungendo questa volta l’interdizione dai pubblici uffici e la non rieleggibilità. Poi presentarsi come il salvatore del centrodestra, con un golpe di palazzo, sulle orme di un novello D’Alema e complice un Presidente della Repubblica, mettere su un governicchio di salute pubblica, con l’acquiescenza della sinistra, incapace di vincere le elezioni, ma momentaneamente paga di liberarsi del suo incubo peggiore?

Se questo era il piano, esso postulava che la vittima predestinata fosse sciocca e mi pare una sottovalutazione imperdonabile, nonché che la maggioranza degli italiani porti l’anello al naso e sia disposta a farsi condurre ovunque dal pifferaio di turno.

Infine, come si può ritenere che un’inchiesta giornalistica metta in pericolo la democrazia? E perché conoscere il proprietario di una casa a Monaco rappresenta un vulnus democratico e sapere se Berlusconi fosse lo chaperon di Noemi o della signora D’Addario no? E come mai per questi fatti, né tu, né Fini, all’epoca, vi siete stracciate le vesti? Questo non lo comprendo, ma forse potrai aiutare me e altri ad uscire dall’ignavia.

La vicenda specifica è nota a tutti ed è evidente a chiunque, purché dotato di un minimo di buonsenso, che i fatti accertati portino a ritenere che il beneficiario ultimo del famoso appartamento di Montecarlo sia prevedibilmente il signor Giancarlo Tulliani.

Non credo sussistano reati penali rilevanti nella questione e se in essa non fosse entrata la terza carica dello stato, nelle attuali contingenze, non avrebbe meritato l’onore della cronaca nazionale.

Nello specifico, però, ci sono valutazioni di opportunità cui un sedicente leader deve dare risposte chiare e tempestive, non limitarsi ad esprimere anch’egli dubbi e perplessità, giocando allo scaricabarile per utilizzarlo come schermo, mediante un video messaggio privo di contraddittorio. O forse ritiene che le dimissioni siano ormai inevitabili e pensa di contrabbandarle come un gesto eroico, predisponendo uno dei temi chiave dell’ormai imminente campagna elettorale?

Sono preda dei dubbi, Filippo, Fini è, come dice Storace, “un pollo nelle mani del cognato dritto?”, oppure, come tratteggiato da Marcello Veneziani - un’opinionista che dovresti qualche volta nuovamente meditare, trascurando i tuoi nuovi idoli come Travaglio, Saviano, Vauro e compagni - il quale lo definisce “ladro dei sogni della destra”, o invece, come penso io, un politicante velleitario , fuorviato da cattivi consiglieri, che ha cantato senza coro una sola estate e poi il nulla, ma nel frattempo ha trascinato irresponsabilmente l’Italia sull’orlo dell’abisso?

Quali orizzonti prevedete giusti per noi? Un’Italia multietnica, con i crocefissi sostituiti dalle immagini di Chavez? Donne mascherate con chador e burqua e famiglie poligame? O nuovi cittadini italiani e novelli elettori, che non parlano italiano, ma inneggiano alla morte del grande satana in oscure varianti del farsi, trastullandosi tra kebab e nitrato d’ammonio?

Oppure vagheggiate un Parlamento ed un Governo scelto da Procure controllate da magistrati militanti o magari non vedete e non vi curate di pericolose ma reali istanze separatiste del nord, stufo di sovvenzionare un sud che non vuole reggersi sulle proprie gambe?

Se questi sono i vostri orizzonti di gloria, allora io non ci sto e credo di non essere la sola a pensarla così e ti suggerisco di cambiare il nome della tua associazione di riferimento, dall’attuale, realisticamente incongruo, nel più adatto di “perderefuturo”.

Con perdurante stima, dalla tua, nonostante tutto, amica.

Antonella Bruni


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