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Viterbo - Interviene il segretario del Pd Angelo Allegrini
Non consentirò la lottizzazione della Talete
Viterbo - 2 settembre 2010 - ore 17,10

Angelo Allegrini
- Non basta dire che l'acqua è il più fondamentale dei beni comuni e come tale va difeso e salvaguardato.

Occorre anche essere congruenti nelle proprie azioni e aver dimostrato, non solo a parole, di avere il coraggio di fare scelte diverse da quelle del proprio interesse.

Ed è proprio perché il Pd ha la responsabilità e il dovere di prendere una decisione che in queste ore e in questi giorni ho assunto il compito difficile di dire basta ai giochetti che in questo partito hanno imperversato sin dal momento della sua nascita.

Probabilmente pagherò e sto già pagando un prezzo salato ma, finché continuerò a fare il segretario, non consentirò lottizzazioni e spartizioni sulla pelle dei cittadini.

Non è possibile che in società partecipate dove sono i sindaci a dover rispondere e decidere e non in qualità di sovrani illuminati ma nella funzione di rappresentanti dei consigli comunali, delle maggioranze democratiche e delle comunità locali che li hanno eletti, ci sia chi pensi di poter imporre soluzioni tecniche che fino a ieri, incredibilmente, hanno avuto il merito di mettere d'accordo tutti, tanto a destra quanto a sinistra, tanto in comune quanto in Provincia, tanto al Tribunale quanto al Centro Merci di Orte.

L'idea stessa di indicare un nome per l'incarico di presidente del cda della Talete discendeva da un patto teso a costituire una guida forte, credibile e autorevole, capace di esercitare un ruolo di persuasione nei confronti dei comuni recalcitranti.

Esattamente il contrario di quello che si vorrebbe oggi imporre.

E' da dilettanti della politica pensare che una nomina di una società per azioni possa essere paragonata alla nomina di un revisore dei conti e anche in questo caso, come sanno bene gli aventi causa, non è stato il partito a esprimere le designazioni fatte in Provincia o al comune di Viterbo ma i gruppi consiliari in piena e totale autonomia.

Pensare invece di intervenire pesantemente - così come è stato fatto per far cambiare idea e decisione ai sindaci è qualcosa che suona di già visto nel passato che io non mi sono mai sognato di provare a fare.

Se veramente si voleva ricercare una soluzione condivisa mi si sarebbe potuto dire sì alla proposta di trovare un nome nuovo, in grado di non mortificare nessuno.

Invece sì è risposto di no.

E ancora stamani la risposta è stata no.

Perché, se si volesse, ancora ci sarebbe tempo. Ma immagino che ancora si continuerà a dire no.

La questione morale non è determinata soltanto dal fatto di commettere o meno reati o dal non rispettare formalmente tutte le leggi dello Stato, quanto dal venir meno della ricerca del pubblico interesse della collettività.

Ed è veramente ora che un po' d'aria fresca circoli in questo Paese, nella nostra città e nella nostra provincia.

Angelo Allegrini
Segretario provinciale Pd


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