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- Sfila il corteo storico di Santa Rosa.
Sfila la storia e la passione di Viterbo.
Sette i secoli di storia che nel pomeriggio hanno percorso le vie della città.
Partenza fissata per le 17,30 di fronte al sagrato della chiesa di Santa Rosa.
E' da lì che sono partiti i figuranti. Preceduti dalle rosine che, con in mano cesti di fiori, separavano i diversi secoli.
Per le vie della città, come ogni anno una folla di gente accalcata fuori i negozi e le case adiacenti il percorso.
La sfilata si apre con il secolo dell’orgoglio viterbese, quello di Rosa e del cardinal soldato Capocci, l’uomo che tenne testa a Federico II.
Con il secolo seguente, il XIV, arrivano i protagonisti delle lotte intestine e che condussero alla reciproca distruzione Gatti, Tignosi e rispettivi vassalli.
Sfilano poi gli anni dell’“anonimato in Tuscia”, il XVII e XVIII secolo, quando Viterbo era una piccola città del Patrimonio di S. Pietro.
Sono poi riproposti, idealmente, i personaggi che amministrarono la vita pubblica nel primo decennio di Viterbo italiana, a partire dal 1870.
Il due di settembre rivivono idealmente Angelo Mangani, primo sindaco di Viterbo, insieme al rappresentante del governo centrale, il Sottoprefetto conte Pallotta. Con loro “passeggiano” nuovamente per S. Pellegrino anche il conte Mario Fani, fondatore dell’Azione Cattolica e Giuseppe Cencelli, primo parlamentare viterbese.
Insieme al corteo sfilano i facchini di Santa Rosa che portano in processione il cuore della piccola santa. In silenzio camminano per le vie del centro. Silenzio interrotto solo dagli applausi dei viterbesi che assistono dai bordi delle strade.
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