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Viterbo - Squadra mobile - Arrestato lo zio del fidanzato della vittima - Fotocronaca
Costretta a spogliarsi e ad avere rapporti sessuali
Viterbo - 30 settembre 2010 - ore 14,10


Albert Slupecthi, accusato di violenza sessuale
Il capo della mobile Fabio Zampaglione
Il casolare in via Garbini nel quale sarebbe stata consumata la violenza
- Costretta a spogliarsi e ad avere rapporti sessuali.

E' il dramma vissuto da una ragazzina romena di 16 anni, arrivata a Viterbo nel giugno 2010.

Gli uomini della squadra mobile di Fabio Zampaglione, la sera del 27 settembre, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria il suo possibile violentatore, Albert Slupecthi, 43enne romeno.

I fatti risalirebbero all'inizio dell'estate 2010, quando la 16enne e il suo fidanzato coetaneo arrivarono in Italia.

Slupecthi, zio del fidanzato della ragazza, si offrì di ospitare la giovane coppia nel casolare da lui occupato abusivamente. Uno stanzone nei pressi di via Garbini, senza luce né acqua, nel quale i due ragazzi accettarono di stabilirsi per qualche tempo, in attesa di trovare una sistemazione migliore.

Poche sere dopo il suo arrivo, la giovane fu avvicinata dal 43enne, bloccata e costretta ad avere un rapporto completo con lui. Un episodio che la ragazzina, senza alcun parente in Italia, sconvolta e impaurita, non si sentì di denunciare.

Non ne fece parola per mesi. Solo quando, a settembre, il padre del suo fidanzato arrivò a Viterbo, la giovane decise di aprirsi e di raccontargli di essere stata violentata. La reazione del suocero è stata immediata.

La sera del 26 settembre l'uomo, in un accesso di rabbia, si è scagliato su Slupecthi. La discussione è degenerata in una vera e propria rissa, che ha reso necessario l'intervento della polizia.

Una volta bloccati e portati in questura, i due hanno spiegato agli agenti che il motivo della lite era la violenza sessuale consumata a giugno sulla 16enne. Da qui, il fermo di polizia giudiziaria per Slupecthi, comparso questa mattina in tribunale per l'udienza di convalida.

Il gip ha applicato, per l'uomo, la custodia cautelare in carcere, per il pericolo di reiterazione del reato.

Per Slupechti, quindi, si sono aperte le porte di Mammagialla, il penitenziario di Viterbo, dove l'uomo si trova tuttora, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

La ragazzina, invece, tramite i servizi sociali, è stata trasferita in una casa di accoglienza.


Viterbo - Squadra mobile - In manette lo zio del fidanzato della vittima
Violenta una 16enne, arrestato
Viterbo - 30 settembre 2010 - ore 13,15


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