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Viterbo - Interviene La Destra
Lago di Vico, non lasciamolo cadere nel dimenticatoio
Viterbo - 30 settembre 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Finita l’estate si traggono le somme della stagione turistica sul lago di Vico.

Gli operatori turistici lamentano un drammatico calo delle presenze.

Questo è imputato in parte alla crisi economica ma anche e soprattutto alla campagna allarmistica (forse intempestivamente condotta proprio durante stagione estiva) sui veleni (o presunti tali) che inquinano il lago di Vico.

Un infinito susseguirsi di notizie che, vuoi o non vuoi, hanno ingenerato preoccupazione provocando una contrazione significativa dei flussi turistici con i conseguenti mancati guadagni per gli operatori.

E’ indubbio (e noi lo denunciamo fin dai tempi del Msi) che la presenza dell’ ormai dismesso centro chimico militare ,ubicato a pochi metri dal bacino lacustre, rappresenta nell’ immaginario collettivo una vera e propria spada di Damocle .

L’impianto, un tempo deputato alla produzione ed allo stoccaggio di “munizionamento a caricamento speciale”, proiettili di artiglieria caricati con gas asfissianti e vescicanti ( osgene ed Iprite), è stato quasi totalmente bonificato negli anni passati anche se, a tutt’ oggi, risultano insistere sul sito masse non meglio identificate sepolte fin dai tempi della guerra.

Il fatto che nelle acque del lago siano stati rilevati valori abnormi di metalli pesanti ed arsenico, ( elementi che direttamente od indirettamente sono rinvenibili nelle formule chimiche dei suddetti aggressivi chimici ) , lascia legittimamente considerare la possibilità che , sepolti tra i boschi del sito, ci siano quantitativi di materiale non precisamente salubre .

Materiale che ,dilavato dalle acque piovane , giunga inevitabilmente al bacino lacustre.

Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi, specialmente per il fatto che la zona è sottoposta a vincolo militare e conseguente segreto.

Certo è che, a tutela della salute pubblica, è ormai indifferibile un approfondito intervento ispettivo e, soprattutto, una radicale e definitiva bonifica del sito.
Abbiamo letto nei mesi passati della presa di coscienza circa il problema da parte dell’assessore provinciale all’ Ambiente il quale ha già contattato in tal senso le Autorità militari competenti.

A lui chiediamo, come Federazione provinciale de La Destra un incontro in proposito.

Abbiamo nel frattempo presentato in Regione un Ordine del Giorno che impegna la Giunta Regionale a farsi promotrice di ogni azione necessaria alla bonifica del sito in questione.

Sarà nostra cura, seguire con estrema attenzione ad ogni livello istituzionale gli ulteriori sviluppi della vicenda, a livello locale , regionale e centrale affinché il prossimo anno non si abbia a rivivere un ennesima “estate dei veleni”.

Alberto Rossi
vice segretario provinciale La Destra


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