La pedana a piazza del Comune

vi scrivo in merito alle ormai “famose” pedane per i disabili durante il trasporto del 3 settembre.

Sono ben due anni che il vostro giornale dà spazio al grido che, per mio tramite, Francesco un dolcissimo bambino diversamente abile, urla… al vento.

Lo scorso 4 settembre aveva risposto allo sfogo, di una serata del 3 dove la dignità e la Costituzione (art.3) era stata calpestata, l'allora assessore Purchiaroni che “vergognandosi” pubblicamente lanciava una sfida a tutti noi “il prossimo anno ci sarà una pedana alta un metro”.

Gli faceva eco il direttore di Tusciaweb Galeotti.

Oggi dopo tante promesse passo per piazza del Comune e vedo:

La ormai “mitica” pedana alta non più di 20 cm, inoltre la pedana è si addossata alle transenne ma la parte posteriore è libera e a ridosso delle persone che liberamente accederanno alla piazza.

I bagni sono un miraggio. E ora arriva il bello.

L'ufficio tecnico del Comune ci fa sapere che quest'anno i bagni saranno ubicati non come lo scorso anno sotto la Chiesa di Santa Maria Della Salute ma al vecchio Bocciodromo e alla domanda “perché non lo nascondete con piante all'angolo del Comune sotto i portici?", la risposta è stata quanto meno sconcertante: abbiamo molti ospiti illustri, è poco dignitoso posizionare un bagno sotto i portici.

Allora a questo punto rifletto e inizio a pormi delle domande:

1) Perché l'assessore Sabatini (che stimo e che da sempre è molto attento alle problematiche dei disabili) dopo avermi dato tantissime rassicurazioni sta permettendo tutto ciò? E' lui che ci sta mettendo la faccia, perciò alzi la voce si faccia sentire, pretenda che i consigli dati siano messi in pratica.

2) Perché solo due postazioni per i disabili quest'anno (piazza del Comune e del Teatro) quando so per certo che a piazza delle Erbe i proprietari del bar e relativa pedana preferivano non smontarla, ospitare i disabili (con bagni) e dopo la Macchina poterlo subito riutilizzare?

3) Perché nessuno riesce a capire la pericolosità della mancanza di vie di fughe per persone deboli e spesso non deambulanti?

4) Perché non si accettano umilmente consigli da chi vive giornalmente i problemi della diversabilità che non è diversità?

5) Ed infine, ma non per importanza, perché diritti costituzionalmente garantiti devono essere chiesti con rabbia e alzando la voce e poi la lealtà delle promesse fatte?

P.S Lancio una provocazione: domani nessuno dei diversamente abili che hanno acquistato il biglietto per piazza del Comune vada al Trasporto, lasciamo quella pedana vuota e il silenzio sarà un macigno e una pubblica vergogna per chi poteva fare e non ha fatto.

Alessandra Croci

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