:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Viterbo - In 3mila, ieri sera, al concerto del vincitore di X-Factor
L'Arena trema per Marco Mengoni
di Stefania Moretti
Viterbo - 3 settembre 2010 - ore 2,00

Il Re Matto impazza all'Arena
Slideshow
Video - Il grande concerto di Mengoni -

Marco, finito il concerto, minaccia di morte i giornalisti cattivi
Marco Mengoni in concerto all'Arena Valle Faul
- Energia da vendere. Presenza scenica invidiabile. E una voce capace di qualsiasi prodezza.

Marco Mengoni ha portato tutto questo, ieri sera, sul palco dell'Arena Valle Faul, traboccante di fan venuti da ogni dove per godere degli ultimi scampoli del suo tour.

Quello del 2 settembre, a Viterbo, è stato l'ennesimo sold out: 3000 persone hanno assistito al concerto. Un pienone facile facile, penserà qualcuno, dato che il cantante ronciglionese giocava in casa. E invece no. Prima di Viterbo, la storia del tutto esaurito si era ripetuta a Roma e Milano. Segni di un successo che non conosce confini. Proprio come il suo talento.

Che Marco era un uomo di spettacolo lo si era capito già dalle sue prime performance a X-Factor. Ma vederlo al centro della scena, padrone di un concerto tutto suo, è un'altra cosa.

Il Re Matto riempie la piazza, ma soprattutto il palco. Il segreto è quella voce che tutto può. Capace di scendere e salire i gradini della scala musicale come in una passeggiata di piacere. Solida e dolce, non ha bisogno di orpelli. Basta a sé stessa e basterebbe al pubblico. Ma Marco dà molto di più.

Il suo non è un semplice concerto. E' un viaggio in un universo visionario. Un vero e proprio spettacolo per gli occhi e per gli orecchi. E non solo perché Marco è bello da vedere e da ascoltare, ma anche perché al suo show non manca nulla. C'è la voce alla Mina. I costumi alla Renato Zero. Le coreografie da brivido e un repertorio vario almeno quanto il suo pubblico.

La scaletta copre quarant'anni di musica. Dai Beatles ai Finger Eleven, passando per Gary Jules, Jamiroquai, Talking Heads, Battisti e Mina. Senza dimenticare Who e Rolling Stones. Il concerto, però, non poteva che aprirsi e chiudersi nel segno del Re Matto, con gli inediti tratti dall'omonimo Ep, forte delle sue oltre 100mila copie vendute.

Quando il gruppo attacca col primo brano, “Stanco - Deeper inside”, è già il delirio. Marco sbuca all'improvviso da una nuvola di fumo, tra ballerini-bianconigli che saltano impazziti da una parte all'altra del palco. Un chiaro omaggio ad Alice nel Paese delle meraviglie che i fans apprezzano e che si ripete sul finale, con le carte da gioco che fanno da cornice a “Credimi ancora”.

Non è mancato qualche piccolo inconveniente. L'Arena trema letteralmente quando Marco accenna le prime note di "(I can't get no) Satisfaction". Mentre il Re Matto cantava, qualche tecnico temerario ha dovuto arrampicarsi sulle impalcature ai lati del palco, per cercare di fissarle. La loro stabilità è stata messa a dura prova dall'entusiasmo incontenibile del pubblico. Per non parlare della "voragine" apertasi nel pavimento dell'Arena, che non ha retto agli strepiti di alcuni fan irrequieti e ha imposto uno stop di qualche minuto allo spettacolo. Il tempo di spostare le prima fila più indietro e Marco ricompare sul palco.

Il momento più toccante di tutto il concerto resta il tributo a Mia Martini.

E' solo quando inizia a intonare “Almeno tu nell'universo” che le luci si spengono e i ballerini se ne vanno. Neppure il costume eccentrico serve più. Del Re Matto, a quel punto, resta l'essenziale. Una giacca rossa e quella voce struggente, che arriva al cuore. E di fronte alla quale qualsiasi effetto speciale perde di significato. Al pubblico basta Marco.


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi