Trascorsi alcuni giorni, mi pare di capire che il senso di quella mia richiesta non sia stato affatto colto e che anzi il clima si stia ancor più deteriorando, fino ad arrivare al punto in cui, come dice il presidente Egidi, "la misura è ormai colma".

Non intendo ripercorrere le vicende degli ultimi due mesi, perchè quale sia la realtà e perchè improvvisamente, ma in maniera assolutamente legittima, alcuni colleghi sindaci, dopo essersi espressi per la candidatura di Bonori abbiano cambiato idea, credo sia ormai ben chiaro, non solo ai protagonisti di quella vicenda, ma a tutti gli osservatori.

Voglio invece replicare ad alcune affermazioni di Egidi che mi hanno veramente lasciato perplesso e mi chiedo se sia normale che:

- se il segretario provinciale, come dice lo stesso Egidi, "deve essere il protagonista effettivo di tutta questa situazione" debba poi indicare un candidato presidente, imposto da altri, che neanche conosce?

- tanti colleghi sindaci si siano determinati a sostenere la candidatura dell'Ingegner Curti, senza neanche conoscerlo, tant'è che sento dire che in queste ore sono in corso le presentazioni ufficiali?

- Egidi descriva l'ingegner Curti come "figura di alto profilo" (e certamente lo sarà) lasciando intendere a contrario, che chi ha amministrato per anni comuni di questa provincia, battendosi concretamente per l'affermazione del principio che l''acqua è un bene che deve restare pubblico " non abbia il medesimo alto profilo?

Personalmente lo ribadisco, non faccio una questione di nomi, ma di caratteristiche del candidato presidente, perchè sono convinto che in un momento tanto strategico per il destino del servizio idrico nella nostra provincia,  sia necessaria oltre ad una comprovata capacità anche, una forte spinta politica ed ideale a favore dell'acqua pubblica, verificata nel corso degli anni da quei sindaci (e non da altri), che il presidente debbono eleggere.

Da qui la mia preferenza per Bonori, amministratore capace e stimato, ma è chiaro lo ribadisco, che ero e sono pronto a condividere qualsiasi altra candidatura che abbia le stesse caratteristiche, da qualsiasi altra corrente del partito, essa provenga.

In conclusione una riflessione politica di carattere generale.

Sbaglia Egidi quando sente il bisogno di ricordare ad Allegrini ed a chi come me proviene dalla medesima esperienza, che non  siamo più nella Margherita, ciò in quanto, senza rinnegare nulla del passato, noi ci sentiamo profondamente ed esclusivamente  "democratici". Sarebbe bello che anche Egidi non fosse troppo spesso assalito dalla nostalgia per i tempi che furono, e che ricordasse che il partito democratico non è la casa degli ex, che guardano al passato, ma la casa di tutti i riformisti che pensano al domani.

Pierluigi Bianchi
Sindaco di Faleria Pd Viterbo