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La riflessione del direttore dell'ufficio stampa della diocesi a un anno dalla visita di papa Benedetto XVI
Una giornata indimenticabile per tutta la Tuscia
di don Emanuele Germani
Viterbo - 4 settembre 2010 - ore 18,30

Don Emanuele Germani con il vescovo Chiarinelli
- È passato un anno dalla visita di Benedetto XVI a Viterbo e Bagnoregio ed è ancora viva in tutto questo territorio dell’Alto Lazio l’emozione e la riconoscenza per un evento di grazia riservato alla Chiesa Viterbese che ha accolto con gioia il Successore di Pietro, venuto a “confermare nella fede” (come riportava lo slogan ufficiale della visita).

Era l’8 dicembre del 2008 quando il vescovo dava all’intero territorio l’annuncio della storica visita: “Oggi, 8 dicembre 2008, solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, il santo padre Benedetto XVI ha ufficialmente annunciato la sua visita pastorale a Viterbo e a Bagnoregio nella domenica 6 settembre 2009.

Con la visita pastorale del santo padre Benedetto XVI, l’intera Chiesa diocesana e in particolare Viterbo e Bagnoregio, hanno vissuto una giornata straordinaria di profondo significato religioso e di alto profilo culturale.

Per la 51esima volta Viterbo, la “Città dei Papi”, accoglieva il successore di Pietro. E’ stata la prima visita del Papa alla nostra Diocesi dopo la nuova configurazione territoriale del 27 Marzo 1986. Ed è stata festa grande e gioia immensa per tutti accogliere Colui che è venuto a confermarci nella fede.

Un incontro che la Chiesa locale ha voluto far precedere da una intensa preparazione spirituale: la preghiera quotidiana, il magistero del vescovo Lorenzo, la riflessione sul ministero di San Pietro e sull’insegnamento di San Bonaventura hanno segnato i passi del nostro cammino verso quel giorno di intensa e viva comunione ecclesiale.

Il 6 settembre dello scorso anno è stata una giornata indimenticabile. La celebrazione eucaristica del mattino, definita dal papa “esemplare”, fu il momento più intenso e partecipato e poi gli altri momenti (visita del Palazzo dei Papi, visita al corpo di Santa Rosa, al santuario diocesano della Madonna della Quercia) fino all’incontro nel pomeriggio a Bagnoregio, si susseguirono in un’atmosfera stupenda di serenità e di gioia.

Nell’omelia della messa, celebrata nella Valle Faul - in cui il papa auspicava per la “Cara Chiesa di Viterbo che il Cristo, dischiuda il tuo cuore, e ti dia sempre la gioia dell’ascolto della sua Parola, il coraggio dell’annuncio del suo Vangelo, la capacità di parlare di Dio e di parlare così con i fratelli e le sorelle, e, finalmente, il coraggio della scoperta del Volto di Dio e della sua Bellezza!” - ci propose “alcune linee spirituali e pastorali”: l’educazione alla fede come ricerca, come iniziazione cristiana, come vita in Cristo; la testimonianza della fede; l’attenzione ai segni dei tempi, riconsegnandoci la lunga serie di “testimoni” della fede del nostro territorio.

A Bagnoregio, nel pomeriggio “dal ricco patrimonio dottrinale e mistico di san Bonaventura” ci ha offerto “qualche pista di riflessione”, sviluppando in maniera splendida tre punti su Bonaventura “instancabile cercatore di Dio”, “serafico cantore del creato”, “messaggero di speranza”.

Un messaggio chiaro e preciso che il papa ha voluto donare a questa chiesa viterbese e che ognuno può far riecheggiare nel proprio cuore.

Il primo anniversario della visita del Papa non può certamente limitarsi ad un semplice ricordo – ancorché colmo di gratitudine profonda – ma deve tradursi in rinnovato impegno a riprendere, approfondire, e tradurre in impegno pastorale quanto il santo padre, venuto a confermarci nella fede, ci ha consegnato.

È pertanto grato e riconoscente il grazie al papa Benedetto XVI per questa indimenticabile giornata e il grazie riconoscente al nostro Vescovo Lorenzo per avercela donata.


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