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Tuscia Operafestival - Grande successo per l'ultimo concerto della stagione lirica 2010 all'arena Valle Faul
Cavalleria rusticana e uno e due e tre
di Paola Pierdomenico
Viterbo - 5 settembre 2010 - ore 2,00

Cavalleria rusticana
Slideshow

Video - Cavalleria Rusticana - Intervista a Vignati- Ipad - Ipod

Il maestro Stefano Vignati direttore artistico del Tuscia Operafestival
Gli interpreti dell'opera
- Cavalleria Rusticana e uno... e due... e tre.

Non è bastato un bis, c'è voluto addirittura un tris per concludere il concerto d'opera con musiche di Pietro Mascagni che, ieri sera, è stato messo in scena all'arena di Valle Faul. L'ultimo spettacolo della stagione lirica del Tuscia Operafestival.

Anche ieri, il pubblico ha accolto con grande favore l'ennesimo spettacolo della manifestazione.

La chiusura del festival è stata, dunque, affidata a un'opera, espressione del verismo, che lo stesso Vignati ha definito “simbolo dell'anima italiana”.

La Cavalleria, infatti, è stata l'opera delle forti emozioni. “Non ho avuto grandi problemi nel rendere l'alternarsi di diversi stati d'animo – ha detto uno stanco, ma soddisfatto Vignati alla fine dell'esecuzione -. Abbiamo ascoltato l'amore, la gelosia e il delitto per amore. Tutti sentimenti molto intensi, ai quali basta solo lasciarsi andare.

Abbiamo un'anima italiana e questo mi ha aiutato a rendere la tensione che ha alternato momenti di grande enfasi ad altri più calmi, quasi di riposo”. E l'orchestra del Tuscia Operafestival insieme a quella sinfonica di Jesi hanno saputo gestire le emozioni del componimento, che fa del contrasto emotivo la sua ragion d'essere.

Vignati ha diretto in maniera impeccabile questa complessa struttura, fatta di due orchestre, due cori, quello della camerata polifonica viterbese e quello Giuseppe Verdi di Roma e cinque solisti. Quest'ultimi molto bravi nel rendere l'ansia emotiva di un dramma sulla gelosia: da Luigi Grillo nel ruolo di Alfio a quello di Federica Proietti in Santuzza, passando per quelli di Turiddu-Cristiano Olivieri a Mamma Lucia-Olivia Andreini, finendo con Lola-Marina di Marco.

I solisti, seduti su cinque sedie poste davanti all'orchestra, hanno dimostrato una grande potenza vocale, soprattutto nei duetti: quello tra Santuzza e Turiddu prima e quello tra Alfio e Turiddu, poi. La tensione vocale è stata resa dalla buona acustica dell'arena che si è rivelata uno spazio adatto all'allestimento di un concerto d'opera. Come era già stato dimostrato nei Carmina Burana.

La resa del suono ha, infatti, permesso di gustare i fraseggi più delicati che si sono succeduti nell'intermezzo tra la prima e la seconda scena, e di apprezzare anche i passaggi più intensi.

Nessuna pecca anche nell'esecuzione dell'orchestra di giovani musicisti che, anzi, hanno dimostrato grande coesione e consapevolezza dei propri mezzi. Un motivo di grande orgoglio per il maestro Vignati. “Sono molto soddisfatto dell'esecuzione di questa orchestra di giovani favolosi – spiega il maestro -. Coi giovani si lavora meglio, perché non hanno le sovrastrutture tipiche dei professionisti. Mi sono davvero emozionato a dirigerli”.

E Vignati lo ha dimostrato con il suo calarsi all'interno dell'opera, scatenandosi e lasciando vibrare la bacchetta nei momenti più drammatici e placandosi, come fosse un fotogramma sotto l'effetto del rallentatore, in quelli più leggeri.

Il concerto è stato frutto di un duro lavoro. “Abbiamo fatto otto prove di quattro ore ciascuna con l'orchestra sinfonica a Jesi – racconta il maestro Vignati -: un'azione di cucitura dell'opera. Poi ne abbiamo fatte tre, unendoci con l'orchestra del Tuscia Operafestival e nelle ore precedenti il concerto si sono aggiunti i cori”.

Un impegno che non è passato inosservato al pubblico dell'Arena. Dopo l'urlo strozzato di Santuzza che, in preda alla disperazione, ha annunciato la morte di Turiddu, gli spettatori hanno chiesto di riascoltare ben due arie, tra cui il famoso intermezzo. Tra gli applausi, gli artisti hanno lasciato il palco. E c'è anche chi ha azzardato un'altra richiesta.

Archiviato questo ennesimo successo, per lo staff del Tuscia Operafestival è già tempo di pensare all'edizione del 2011. “Stiamo riflettendo su cosa fare il prossimo anno – conclude Vignati -. Adesso, però, ci dobbiamo riposare qualche giorno, se non vogliamo che ci portino via con la camicia di forza – afferma, ridendo -. Il sei settembre sarà l'ultimo giorno, con il concerto di Emma, vincitrice di Amici. Per il prossimo anno non c'è ancora niente di stabilito, posso solo dire che abbiamo in cantiere delle belle idee”.


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