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Viterbo - Dal 7 settembre
Spazi e Memoria, una prima mondiale apre il festival
Viterbo - 6 settembre 2010 - ore 16,30

- Una prima mondiale apre la decima edizione del festival “Spazi e Memoria”, che si terrà nei giardini di Palazzo dei Priori dal 7 al 12 settembre alle 21.

Si comincia con Ennio Flaiano e il suo “Appunti di Viaggio”, per la regia di Massimo De Rossi con Massimo de Rossi e Ada Todaro, musiche di Dino Scuderi eseguite da Giacomo Zumpano.Un tributo al grande autore, del quale ricorre il centenario della nascita, Ennio Flaiano, narratore instancabile e grafomane irresistibile, ha senza posa scritto in oltre trent’anni di attività romanzi, racconti, teatro, critiche, interventi giornalistici, resoconti di viaggi, oltre al numerosissime sceneggiature di film entrati a far parte della storia del cinema e perché no, anche del nostro vivere.

Segna un apice la sua collaborazione con Federico Fellini: La dolce vita, Otto e mezzo, Giulietta degli spiriti, Le notti di Cabiria, Il bidone, La strada , i Vitelloni e molto altro ancora . Per il cinema scrive più di sessanta sceneggiature di film in circa trent’anni.

Lo spettacolo propone un “viaggio” divertente e ironico, in compagnia di uno dei più grandi autori-umoristi e sceneggiatori italiani.

Potremmo definire “Appunti di Viaggio” semplicemente un “gioco”, un “divertissement” serissimo in cui saranno messi in luce (attraverso canzoni, sketch, brani teatrali, note personali) momenti di vita italiana.

Lo spettacolo si compone di brani tratti da alcune opere maggiori di Ennio Flaiano (in particolare da Il Diario degli Errori e La Solitudine del Satiro) in un montaggio serrato dove il ritmo narrativo si muta in immagine, in una scena, in una canzone, quasi sempre nel “teatro vivente” della società italiana colta nei suoi aspetti più vistosi e pittoreschi, come nelle pieghe quasi invisibili della realtà.

Sappiamo bene che nell’autore l’umorismo è la maschera di un totale disinganno: satira, ironia, comicità pura, si confrontano con la noia e le sciocchezze umane.

In questa girandola di “Appunti”, Flaiano racconta anche se stesso: i suoi incontri, la sua vita di scrittore, di uomo di spettacolo. Egli mette in risalto tutto quello che vede ma senza averne l’aria, con una scrittura delicata e pungente. 

Nei frammenti di vita di questo spettacolo si manifesta la grande attualità di Flaiano, la sua attenzione alle “cose semplici”. E allora ci accorgiamo che egli è un nostro contemporaneo che ci aiuta a capire gli aspetti anche più contraddittori di questi nostri anni. Forse una delle ragioni del suo successo risiede proprio in questo.

Il regista Ettore Scola ebbe a dire di Flaiano: “Era un uomo che tutti avrebbero voluto avere per amico, per uscirci una sera a vedere un film, per parlarci, per scherzarci (…) Un uomo che tutti avrebbero voluto avere per compagno di viaggio”.


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