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Viterbo - In Consiglio la discussione sul progetto Housing - La minoranza non approva
Case per meno abbienti, il Comune lascia tutto al caso
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 7 settembre 2010 - ore 16,30

- Casa dolce casa. Ma non sempre. Quando si tratta di provvedimenti che devono servire a ridurre il disagio abitativo delle fasce più deboli, può succedere che in consiglio comunale ci sia tutt'altro che accordo e armonia.

In discussione la delibera per il progetto di Housing, per il quale la Regione ha stanziato 70 milioni da ripartire tra le province. A Viterbo hanno risposto dieci imprenditori, c'è da spedire tutto a Roma, previo passaggio in consiglio. Dove però la minoranza e non solo, solleva più di un dubbio su come si sia arrivati alla pratica finale. Senza stabilire prima i criteri e senza valutare quali siano le reali esigenze dei viterbesi meno abbienti.

Insomma, un aiuto più al comparto edile (che comunque non se la passa troppo bene) che non ai bisognosi. Delle dieci proposte arrivate, sette riguardano il capoluogo, due San Martino, una Bagnaia. Si tratta di nuove costruzioni, a eccezione di un progetto in via Baracca, in cui si demoliscono fabbricati esistenti per farne altri. In gran parte pronte per essere messe in vendita. Su 801 alloggi, 744 sono per la vendita e 57 in locazione temporanea.

Ed è questa una delle principali obiezioni che il Pd ha rivolto al sindaco Marini. “Si dovevano guardare le esigenze dei cittadini – spiega Alvaro Ricci – invece si è lasciato tutto al caso”. E l'esigenza primaria a Viterbo è quella abitativa. Ci sono 744 richieste d'alloggi ai servizi sociali, per un totale di 1296 persone. Siamo in emergenza.

“Mentre metà case a Ponte dell'Elce sono invendute e altre se ne stanno costruendo a Santa Barbara”. A Viterbo serviva altro. “Costruire nuovi alloggi con affitti a prezzi contenuti, aiutando le fasce deboli, invece di buttare sul mercato altri cento appartamenti. Avremmo potuto indirizzare i costruttori, invece la programmazione il Comune non pare interessato a farla”.

Anche per questo il Pd si è astenuto, insieme al presidente del consiglio Giancarlo Gabbianelli, mentre Mezzetti (Sel) ha votato contro. Le pratiche vanno in Regione. Resta da capire cosa sarà approvato.

“In base all'esperienza – continua Ricci – a Viterbo arriverà il sei per cento degli stanziamenti. Parliamo di una novantina d'alloggi. Ecco perché si dovevano programmare le scelte, non arrivando all'ultimo. Il bando regionale è uscito a marzo e il Comune lo ha pubblicato con tre mesi di ritardo”.

La parola passa a Roma. “Le domande vanno via – dice Ugo Sposetti, capogruppo Pd - senza che sia stato fatto un esame approfondito. Se qualche progetto sarà approvato dalla Regione, poi ne discuteremo qui. Ma intanto, quelli arrivati, sono tutte presentabili? Lo sviluppo della città non lo possono decidere i privati”.

I progetti presentati hanno fatto venire qualche dubbio anche al presidente del consiglio Giancarlo Gabbianelli, che alla fine si è astenuto. Chiedendo prima chiarimenti, tra l'altro, sullo stato d'attuazione dei piani Peep, sulle domande d'alloggi a Viterbo e l'impatto sulla viabilità e relativi collegamenti, visto che alcune realizzazioni distano molto dal centro. Dubbi che restano.

Ed Enrico Mezzetti teme una nuova colata di cemento. Mentre per un progetto in area Bullicame si domanda quanto disti dalla zona termale. E' sulla Tuscanese, la replica. “Quindi a quanta distanza dal nuovo fantomatico aeroporto?”. Nessuna risposta.

“Non è emerso niente di nuovo – prosegue Mezzetti - il Comune si limita a un ruolo notarile e subalterno. E' umiliante. Lo sviluppo della città disegnato dagli imprenditori.

Questi alloggi sono più per le esigenze di chi deve costruire che non per i reali bisogni dei viterbesi”.

Alla fine, pure Marini deve fare tesoro delle critiche.

“Terremo presenti le osservazioni per il futuro – spiega il sindaco – ma questa situazione cambierà con l'adozione del piano regolatore.

E' banalmente vero che si poteva presentare prima il bando, mettendo alcuni paletti prima. Ma con le elezioni di mezzo, tempo non ce ne abbiamo avuto molto. Comunque, ritengo importante che il progetto sia stato avviato”.


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