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Viterbo - Cna - In vigore dal 7 settembre
Disposizioni antimafia, serve chiarezza
Viterbo - 9 settembre 2010 - ore 18,30

Francesco Battistoni
- L’entrata in vigore, martedì scorso, delle disposizioni antimafia contenute nella legge 136/2010, sta mettendo in grande difficoltà le imprese, a causa della scarsa chiarezza sull’applicazione della normativa.

Preoccupate le associazioni artigiane, Cna e Confartigianato, che, unitariamente, hanno chiesto ai Ministeri degli Interni e della Giustizia l’immediata convocazione di un incontro, “al fine di definire, se possibile, una pur breve moratoria nell'applicazione del provvedimento o quanto meno delle sue disposizioni sanzionatorie", oltre a “linee di comportamento che consentano una corretta ed efficace applicazione della legge”.

"Pur concordando con i principi ispiratori della legge, di lotta alla criminalità organizzata e di tutela della legalità”, i segretari generali delle due Confederazioni evidenziano i "numerosi problemi in ordine alla sua applicabilità sui quali è urgente avere chiarimenti", citando -come esempi tra i molti- i dubbi "sull’esatto ambito di applicazione della normativa, con particolare attenzione alla sua eventuale applicabilità ai contratti stipulati anteriormente all’entrata in vigore della legge", la necessità di chiarire "se i pagamenti degli stipendi e delle spese generali" debbano effettivamente "avvenire obbligatoriamente tramite bonifico bancario" o siano sufficienti altre modalità "tracciabili", come assegni e ricevute bancarie, e quali debbano essere "le modalità d’applicazione della disposizione in materia di identificazione degli addetti presenti nei cantieri nel caso in cui operino in più sedi con committenze diverse".

La scarsa chiarezza rischia di creare ulteriori ritardi nei pagamenti da parte della committenza e di produrre sanzioni e contenziosi che invece andrebbero evitati.

Luigia Melaragni, segretaria provinciale della Cna, condivide l’iniziativa delle Confederazioni: “Stiamo organizzando un seminario sulla normativa. Ma certamente questo non potrà fugare tutti i dubbi, perché le disposizioni non sono chiare. Registriamo, in questi giorni, un grande disorientamento tra gli imprenditori.

Ci auguriamo che i Ministeri diano indicazioni interpretativa precise e, soprattutto, condivise dalle amministrazioni interessate. Riteniamo comunque che sia necessario avviare un percorso finalizzato a risolvere i problemi che le imprese hanno di fronte, non escludendo -conclude Melaragni- un nuovo provvedimento normativo, correttivo o integrativo delle disposizioni emanate dal Parlamento”.


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