L’occasione per questa vacanza “alternativa” è stata la curiosità di vedere dal vero il trasporto della macchina di S. Rosa, scaturita da un servizio televisivo.

Ci siamo rivolti al Sodalizio dei facchini per avere le informazioni al riguardo e siamo entrati in contatto con una persona meravigliosa che nonostante gli impegni sicuramente gravosi del momento ha provveduto con pazienza a fornirci tutte le informazioni al riguardo e alla prenotazione dei biglietti.

Viterbo, città che almeno superficialmente già conoscevamo, ci ha riservato una sorpresa al di la di tutte le nostre migliori aspettative.

Secondo i consigli di una gentile signorina del Sodalizio che ci aveva anticipato le prime informazioni telefoniche siamo arrivati il giorno prima e così abbiamo potuto assistere anche al corteo storico, mirabile modo per rivivere secoli di storia della città attraverso l’abbigliamento (per altro molto ben fatto) dei suoi “padroni” ed i suoi governanti.

Chi come noi ha mai visto per la prima volta il trasporto potrebbe spendere fiumi di parole per spiegare la meraviglia, lo stupore e lo sbalordimento che tale spettacolo suscita.

Al di la di questo, che credo che sia scontato, io vorrei personalmente fare i miei complimenti a tutta la città di Viterbo: alle istituzioni, alle forze dell’ordine, agli esercenti delle attività commerciali, alle persone qualsiasi che hanno mostrato la massima gentilezza e collaborazione.

Prima di tutto grazie al Sodalizio dei Facchini di S. Rosa e soprattutto al presidente Massimo Mecarini e un grazie ad ogni singolo facchino che con i suoi sforzi a permesso tutto questo.

E poi grazie per i parcheggi, che non sono mancati, grazie per i bagni pubblici, grazie ai vigili che se pure nella confusione sono stati sempre disponibilissimi e grazie a tutta la gente di Viterbo che con la loro totale compartecipazione ci hanno fatto vivere assieme a loro una grande emozione.

Vorrei spendere due parole anche su tutta la Tuscia che ci ha meravigliato per i suoi tesori che ho scoperto sconosciuti da troppi.

La Tuscia vale ben più di un viaggio, eppure i suoi tesori non sono pubblicizzati e sono noti solo ad esperti del settore. Alla visita di Palazzo Farnese, di villa Lante, di Bomarzo, di Civita di Bagnoregio abbiamo incontrato per la quasi totalità visitatori stranieri.

Il vostro patrimonio merita un grande e più vasto pubblico.
 
Maria Elena Micheli