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Tribunale - Dopo la pausa pasquale - Tocca alle difese
Riprende il processo Gradoli
Viterbo - 26 aprile 2011 - ore 1,00


Madre e figlia scomparse
Dossier Gradoli
L'imputato Paolo Esposito
L'imputata Ala Ceoban
L'avvocato di Esposito Enrico Valentini
L'avvocato di Esposito Mario Rosati
L'avvocato di Ala Pierfrancesco Bruno
L'avvocato di Ala Fabrizio Berna
Il pm Renzo Petroselli
L'avvocato di parte civile Claudia Polacchi
L'avvocato di parte civile Luigi Sini
- Riprenderà domani, mercoledì 27 aprile, il processo Gradoli.

Dopo la pausa per le festività pasquali, torna l'appuntamento con la vicenda giudiziaria che ha spaccato e appassionato l'opinione pubblica viterbese: quella di Paolo Esposito e Ala Ceoban. Amanti. Accusati entrambi di aver ucciso e occultato i cadaveri di Tatiana ed Elena Ceoban, madre e figlia moldave scomparse da Gradoli il 30 maggio 2009 e mai più ritrovate.

Per il pm Renzo Petroselli, le due donne erano l'ostacolo al coronamento della storia d'amore tra i due: Tania, sorella di Ala, viveva con Esposito e aveva avuto da lui una bimba. Non avrebbe mai accettato che il suo convivente e padre di sua figlia la lasciasse per costruirsi un futuro con sua sorella. Da qui il progetto dei due amanti (attuato, secondo l'accusa) di uccidere Elena e Tania e iniziare una nuova vita insieme.

Il dibattimento, iniziato il 4 giugno 2010, è ormai concluso. Dopo l'ascolto delle decine di testimoni di accusa e difesa, la vicenda si è avviata alla fase della discussione.

Pm e parti civili hanno già presentato le loro richieste: ergastolo per entrambi, primi tre anni in isolamento diurno e risarcimento danni da liquidare in sede civile.

Ora, a partire da mercoledì, sarà il turno delle difese, cui spetterà l'arduo compito di smontare l'impianto accusatorio sapientemente costruito da Petroselli e dai legali Luigi Sini e Claudia Polacchi.

Il primo a tenere la sua arringa sarà l'avvocato di Esposito Enrico Valentini. Dopo di lui, prenderà la parola il collega Mario Rosati.

Serviranno almeno altre due udienze per l'intervento dell'avvocato Pierfrancesco Bruno, legale di Ala, e per le repliche. Poi, il 13 maggio, i giudici della Corte di riuniranno in camera di consiglio, per la sentenza.


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