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Peppino Impastato
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- E' la solita storia. Ogni anno Tusciaweb deve ricordare al sindaco Marini di aver preso un impegno: quello di intitolare una via di Viterbo a Peppino Impastato. Politico. Attivista. Conduttore radiofonico. Una vita spesa contro la mafia e stroncata dalla mafia nel '78, con una carica di tritolo che gli chiuse la bocca per sempre.
Marini aveva promesso. E sono due anni che promette.
A ottobre 2009 era stato uno dei primi sindaci della Tuscia ad aderire alla campagna nazionale lanciata da Tusciaweb "Anch'io sono Peppino Impastato". Un invito a intitolare piazze, strade, istituzioni pubbliche a una vittima della mafia la cui memoria era stata profondamente offesa, proprio da un primo cittadino del Nord Italia, che rimosse la targa a lui dedicata per sostituirla con quella di un personaggio locale.
Marini aveva detto che sì, sicuramente Viterbo avrebbe avuto la sua via Peppino Impastato. E lo ha ripetuto il 9 maggio dell'anno scorso, quando gli è stato fatto notare che gli impegni non erano stati rispettati e che, ahimè, non c'era ancora nessuna strada che portasse il suo nome. Non c'era l'anno scorso, come non c'è oggi.
E dire che l'occasione di dedicare un angolo della città a Peppino non è mancata. Appena dieci giorni fa Viterbo ha inaugurato la sua nuova piazza. Piazza Unità d'Italia. Prima c'erano state via Cerveteri e via Vulci a Santa Barbara.
Mai una sola volta, in questi due anni, si è parlato di una strada per Peppino Impastato in consiglio comunale. E riesce difficile credere che sia per colpa delle solite lungaggini burocratiche. La verità è che nell'agenda dell'amministrazione Marini non c'è nessuna via per Peppino.
Anche il 9 maggio di quest'anno, come quello dell'anno scorso, è stata un'occasione persa. Per rispettare l'impegno preso con Tusciaweb. Con la città. Ma soprattutto con Peppino.
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