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Viterbo - La denuncia del segretario della Uil Turchetti
Dipendenti e pensionati sostengono per il 93,71% l’imposta Irpef
Viterbo - 10 maggio 2011 - ore 17,00


Riceviamo e pubblichiamo - Il servizio fiscale della Uil in una sua elaborazione sulle ultime dichiarazioni dei redditi 2010, sulle imposte evase e quelle recuperate fotografa una situazione che presenta ancora – nonostante gli sforzi profusi in questi anni – diverse anomalie ed iniquità.

Il risultato più significativo sul quale è necessario riflettere è che nel 2009 l’imposta netta dei lavoratori dipendenti e i pensionati vale il 93,71% dell’Irpef totale

Un dato emblematico che dimostra le anomalie fiscali del nostro paese dove la differenza tra redditi dichiarati e redditi effettivamente posseduti è ancora enorme, tanto che l’Istat stima un’evasione fiscale di circa 17 punti di PIL.

Guardando alla distribuzione dei redditi per categorie risulta che a dichiarare redditi inferiori a 15.000 euro è il 73% degli agricoltori, il 48% degli imprenditori e il 24% dei professionisti. Sempre sotto i 15.000 euro si collocano il 37% dei lavoratori dipendenti e il 57% dei pensionati.

L'imposta netta Irpef è stata dichiarata oltre 10.5 milioni di contribuenti per un valore pari a zero mentre 31 milioni di contribuenti dichiarano un valore medio di 4.720 euro. Dalle elaborazioni effettuate viene evidenziato che l’Irpef netta media dei pensionati è stata di 4.310 euro e quella dei lavoratori dipendenti di 5.150 euro, quasi pari a quella degli imprenditori di 5.380 euro. Dati emblematici che testimoniano l’altra grande anomalia del nostro sistema fiscale rappresentata dall’evasione.

In questi anni sono stati fatti progressi nella lotta all’evasione ma occorre fare di più. Nel 2010 il numero degli accertamenti è infatti rimasto pressoché costante rispetto al 2009, dando comunque luogo ad un incremento del recupero dell’evasione fiscale

I controlli nei confronti dei soggetti non congrui con gli studi di settore, invece, possono innescare quel circolo virtuoso per il miglioramento della compliance, fondamentale per diminuire il livello di illegalità fiscale. Un livello favorito senza dubbio anche da un sistema tributario rigoroso nei confronti dei redditi da lavoro dipendente e da pensione, quanto blando rispetto a redditi di altra natura, a partire da quelli del lavoro autonomo.

L’incremento del recupero dell’evasione riscontrato è segno di una maggiore efficienza del sistema della riscossione ma anche dei controlli, che si sono rivelati più mirati

Infine un dato che non si può ignorare è quello del forte scostamento tra la maggiore imposta accertata e quella effettivamente riscossa, scostamento che, sulla base di uno studio fatto dalla stessa Agenzia delle entrate, evidenzia che nel 2008 su 100 euro di maggior imposta accertata se ne riscuote il 10% circa, che al netto dei costi di gestione scende al 5,4%.

In definitiva, nonostante i molteplici interventi per migliorare la funzionalità dell’Amministrazione, a volte efficaci e che hanno fatto fare passi in avanti, la situazione, come dimostrano i dati delle dichiarazioni 2010, rimane del tutto insoddisfacente e tale da rendere indispensabile ed urgente una riforma complessiva che si ponga l’obiettivo di rimuovere l’anomalia, tutta italiana, di un insopportabile livello di evasione che è un danno gravissimo per la nostra economia, soprattutto quando bisogna concentrare tutti gli sforzi a sostegno della crescita, e per la stessa convivenza democratica del nostro paese.

Giancarlo Turchetti
Segretario provinciale Uil


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