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Acquapendente - Il locale comitato chiede spiegazioni alla Asl
L'attività dell'ospedale è ridotta a zero
Viterbo - 10 maggio 2011 - ore 17,30


Riceviamo e pubblichiamo - L'assistenza sanitaria si sta esaurendo di fronte alla completa indifferenza della Regione e della Asl.

Siamo ancora in attesa di conoscere il responso finale in merito al'Atto Aziendale, nel frattempo la Regione ed il direttore generale ignorando ogni forma di dialogo e mediazione con i 14 sindaci e gli enti locali, sembrano aver le idee chiare sulla sorte del nostro ospedale, di fatto negli ultimi mesi le attività ambulatoriali hanno subito significative riduzioni:

- L'attività ambulatoriale di Ortopedia, già piuttosto esigua, è stata sospesa da circa due mesi.

- L'ambulatorio di Ematologia è stato sospeso dal 1 Maggio.

- Il dottor Angelozzi ha lasciato la Asl ed è stato sostituito da alcuni ginecologi di Belcolle che sono presenti solo due volte a settimana comportando un prolungamento delle liste di attesa fino alla fine di ottobre (per un eco-endovaginale); per di più non è più possibile eseguire quei piccoli interventi chirurgici ginecologici che prima erano di routine, i ginecologi vengono nel presidio con un sistema a rotazione che compromette il rapporto di fiducia donna/ginecologo.  

- L'attività ambulatoriale del dottor Grande è stata ridotta ad una sola volta a settimana e non è più possibile usufruire del cosiddetto pacchetto diabetologico (esami diagnostici multisciplinari per diabetici).

- L'attività cardiologica rimane sempre a mezzo servizio con l'impossibilità per i pazienti esterni di eseguire elettrocardiogrammi sotto sforzo, eco-cuore e Holter.

- L'ambulatorio di Anestesiologia è attivo due volte alla settimana, quello di Otorino una sola volta, l'Oncologo è presente una volta a settimana oppure una volta ogni 15 giorni in base ai casi clinici.

- Le sedute di chirurgia generale sono state ridotte anche a causa della mancata sostituzione del personale messo in pensionamento.  

Questi dati sono stati raccolti e poi verificati in seguito alla segnalazione di alcune decine di persone che continuano a subire disservizi, a rimetterci sono anche gli operatori sanitari che sono i primi a dover rendere conto all'utenza.

Se negli altri presidi ospedalieri vengono promossi progetti ed intraprese attività, l'assistenza ospedaliera aquesiana si sta lentamente esaurendo di fronte all'indifferenza della Regione e del direttore della Asl.

In attesa di conoscere le sorti del Pronto Soccorso e della Medicina non possiamo far altro che augurarci un ripensamento di Pipino e sperare che riconosca le specificità del nostro territorio montano.

Comitato Pro Ospedale Acquapendente


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