E’ la storia di un gruppo di poveri contadini siciliani che nella prima metà del ‘900 decidono di “scappare” in America per trovare fortuna, proprio come hanno fatto i loro parenti; vendono tutti i loro beni di una vita di lavoro e di sacrifici e pagano un cinico traghettatore che dopo undici giorni e undici notti li farà sbarcare su una spiaggia americana.

In questo barcone, i disperati protagonisti di questo lungo viaggio resistono a condizioni di disagio e di oppressione con il sogno di trovare, una volta sbarcati, fortuna, lavoro e soldi. Ma l’epilogo sarà amaro.

Sciascia in queste poche righe affronta diversi temi: la povertà, lo sfruttamento dei più deboli, la prevaricazione e l’ignoranza; i disgraziati contadini “zaurri” abbagliati dalla luce della speranza e di prospettive di ricchezza che si concretizzano nel loro sogno americano, vengono raggirati, ingannati e spogliati di tutti i loro averi nel modo più subdolo e meschino: “...Era una notte che pareva fatta apposta, un’oscurità cagliata che a muoversi quasi se ne sentiva il peso.

E faceva spavento, respiro di quella belva che era il mondo, il suono del mare: un respiro che veniva a spegnersi ai nostri piedi...”.

Un appuntamento con la nostra storia, ma anche con le storie di fuga e di emigrazione che viviamo in questi giorni, un appuntamento con il viaggio, che rappresenta una fuga, ma anche una speranza.

Il racconto è affidato alla voce di Chiara Palumbo, attrice nota al pubblico viterbese per le sue numerose presenze teatrali.

L’Appuntamento in Via Chigi 12 alle 21. Per info e prenotazioni: info@tetraedro.org
368 3750512 - 333 3183300 - 0761 198713