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Nepi - Dal 13 al 15 maggio al teatro San Pellegrino
Va in scena "Caffesciantà"
Viterbo - 12 maggio 2011 - ore 17,45


- Al teatro San Pellegrino va in scena "Caffesciantà" per la regia di Carlo Altomonte.

Il prossimo weekend, dal 13 al 15 maggio infatti, la compagnia teatrale la Nuova Torretta porterà sul palcoscenico un nuovo lavoro, completamente interpretato dai giovani attori del laboratorio teatrale curato da Altomonte.

Il gruppo di ragazzi, tra i 22 e 29 anni, saranno infatti protagonisti della commedia più famosa di Scarpetta, completamente convertita in vernacolo romanesco, e ambientata alla fine dell’ottocento.

La famosa farsa è un vero e proprio appunto alla dilagante moda dei Cafè Chantant che, all’epoca, avevano messo in crisi la prosa classica, costringendo molti attori a riconvertirsi alle esigenze del nuovo pubblico che andava formandosi. Di qui la necessità di improvvisare un nuovo genere di intrattenimento, reinventando nuovi ruoli con personaggi-macchiette.

Da questa realtà prende spunto la trama dello spettacolo, che si sviluppa appunto intorno alla storia “di fame” di due coppie di "artisti drammatici", rispettivamente il maestro Felice Cecalocco (Matteo Lai) e la sua consorte (Liliana Scaffa) insieme all’allievo Peppe Spiga (Emanuele Palazzini) e la moglie (Ilaria Paoletti) che si ritrovano ad improvvisarsi artisti di cafè chantant in un cafè-concerto di Frascati.

Intorno ai quattro protagonisti della storia, si muove una miriade di personaggi. Dai due proprietari del cafè (Carlo Altomonte e Gabriella Pignone) alle loro serve (Marianna Mazzarini e Claudia Sulpizi). Il “figlio di papà” che si improvvisa attore e cantante (Pietro Zampaletta), la donna che vuole farsi sposare a tutti i costi (Cristina Chiricozzi), e il cruciale ruolo del portalettere (Paolo Paoletti).

La regia fonda tutto su questa contrapposizione di stili recitativi e di drammaturgia; da una parte il linguaggio della commedia e dall’altra quello della farsa. Da una parte dunque un Felice, personaggio nel vero senso della parola; dall’altra il mondo delle caricature, dei trucchi e della finzione. Contraddizioni destinate a regalare al pubblico gocce di pura ilarità unite a momenti di profonda riflessione.


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