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Viterbo - Oggi la visita della pronipote del generale
La Provincia accoglie Anita Garibaldi
Viterbo - 12 maggio 2011 - ore 20,00


L’assessore alla Cultura Giuseppe Fraticelli
- L’assessore alla Cultura Giuseppe Fraticelli ha portato questo pomeriggio il saluto della Provincia di Viterbo al convegno dedicato alla figura di Giuseppe Garibaldi organizzato dall’Istituto nazionale per la Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon.

Un convegno che ha visto la partecipazione di Anita Garibaldi, pronipote dell’ “eroe dei due mondi” che ha sostato per qualche minuto dinnanzi al busto dell’indimenticabile generale posizionato all’ingresso della sala conferenze di Palazzo Gentili.

A ricevere Anita Garibaldi, oltre all’assessore Fraticelli, anche il consigliere provinciale Antonio Fracassini che ha omaggiato l’ospite con un mazzo di fiori.

“Quest’anno – ha esordito Fraticelli - le celebrazioni in onore del centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia hanno rappresentato un’importante occasione per ricordare il periodo risorgimentale e celebrare quanti hanno lottato per consegnarci un’ Italia finalmente libera e unita.

Il 17 marzo scorso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è recato al Pantheon e ha reso omaggio a Vittorio Emanuele II il primo re d’Italia.

Un gesto di indiscutibile valore storico e politico, la dimostrazione più evidente di come onorare i Savoia per il contributo offerto al processo unitario non significhi in alcun modo essere contro la Repubblica Italiana.

Sono convinto che, senza i Savoia, non ci sarebbe stata l’unità d’Italia, così come non ci sarebbe stata senza il contributo di Giuseppe Garibaldi, l’uomo che ha tradotto in azione gli ideali risorgimentali.

La presenza a Viterbo di Anita Garibaldi – ha proseguito Fraticelli - discendente diretta di Giuseppe ed Anita testimonia un patrimonio di ideali e di valori che dobbiamo necessariamente riscoprire per il bene della nazione. E’ quello che la Provincia di Viterbo intende fare in questo 2011 con la speranza di lasciare un segno tangibile, che possa andare ben oltre le doverose celebrazioni di rito”.


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