Ho avuto l'ardore, anzi il coraggio, di andare a piedi dal distretto 9 (Santa Barbara) fino verso la Sas a piedi. Non immaginavo.

Segnalo una cosa che ha dell'incredibile, specie in questi periodi di buonismo elettorale, di attenzione per i diversamente abili, di buoni propositi e di proclami accaparravoti.

Provate a fare (in salita o in discesa è indifferente perché il problema riguarda entrambi i lati della strada) il pezzo di strada che collega il semaforo di metà via Santa Maria in Gradi (incrocio con via Sabotino) a salire fino via della Mazzetta.

I marciapiedi sono inesistenti. Ho rischiato di esser messo sotto due volte, cercando di evitare i butti degli alberi che a ventaglio, sotto ogni albero coprono un metro e mezzo di diametro sia verso il marciapiede interno sia verso la carreggiata.

Ho incontrato ogni sorta di rifiuto (batterie esauste di auto, un riccio morto mummificato) che la dice lunga sull'intervallo di tempo passato dall'ultima cura da parte di qualcuno.

Il marciapiede è pieno di ogni sorta di legname, trinciatura di alberi (un retaggio di un vecchio lavoro di manutenzione), ci sono circa 20 centimetri di spazio per passare con le gambe, i marciapiedi sono impraticabili da una persona in scarpe da ginnastica, figuriamoci da uno che ha problemi di deambulazione o deve muoversi in carrozzella.

"Manco co' tutto 'l sentimento", dicono qui.

E pensare che era domenica mattina, sole, nessuna macchina sulle strade di mattina presto. Poi mi sono reso conto dello scempio sin dai primi passi di via Santa Maria in Gradi, sotto il semaforo.

Non avevo macchina fotografica. La prego direttore lo faccia presente sul giornale è veramente vergognoso. E non dico altro sennò qualcuno mi cazzia pure.

Bruno Pagnanelli