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L'opinione di un candido democristiano
Il Risveglio rubato con l'Europa in guerra
di Renzo Trappolini
Viterbo - 2 maggio 2011 - ore 2,30


Renzo Trappolini
- Non è questione di incuria amministrativa, quella del livello di attenzione, soprattutto pubblica, al rapimento della fanciulla creata dal maestro Alessio Paternesi per rappresentare il risveglio dell’umanità del vecchio continente, di cui Viterbo bombardata è parte, ed il suo porgersi a un futuro di unità e pace.

Le istituzioni cittadine, infatti, l’avevano assunta a simbolo ufficiale di un uguale e comune sentimento di tutti i viterbesi.

Peccato, però, che se il maestro non l’avesse scoperto, il fatto avvenuto ormai da vari giorni sarebbe rimasto ignoto alla pubblica opinione.

Dunque, la questione non è da collocare nel museo delle difficoltà da parte delle amministrazioni di assicurare con le scarse risorse di cui dispongono la migliore tutela e custodia dei beni culturali.

Né tra i furti di opere d’arte che sono tanti, ci son sempre stati e sempre avverranno, specie se si tratta di creazioni di alto valore culturale, ma anche economico, come quelle di Paternesi.

Colpisce, piuttosto, che una comunità non senta il bisogno di ricordare ai suoi membri che, in questi casi, non si ruba solo una statua, ma si sottrae alla coscienza collettiva un pezzo della propria storia. Perché quell’opera è monumento, simbolo e monito che le istituzioni, col consenso dei cittadini, avevano inserito nel tessuto, prima che urbano, sociale ed identitario: la scelta dell’Europa dopo i bombardamenti sulla città e sulla Tuscia.

Quanto è accaduto poteva, perciò, divenire occasione per parlare proprio delle nubi che in questo periodo si fanno più dense sul cielo che lo sguardo della fanciulla del risveglio allarga dal Mediterraneo al Baltico, con l’anelito a una unione identitaria di valori storici e sociali e, quindi, politica, prima che economica.

Siamo ancora in tempo perché il comune o la provincia o le istituzioni culturali, a partire dall’università e dalle scuole, o insieme, colgano il momento per aprire un dibattito sull’arte e su quello che essa rappresenta.

Nello specifico, sul timore che il tempo del risveglio simboleggiato dalla fanciulla di Paternesi, rischi di essere interrotto tra gli egoismi dei maggiori paesi dell’Europa e, purtroppo, non solo sul piano politico ed economico, con il risorgere di nuovi nazionalismi che intanto colpiscono il valore del libero mercato, ma quel che è peggio anche sulle iniziative militari. Cioè di guerra.

Renzo Trappolini


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