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Il consigliere Insogna rimprovera il Comune per non aver organizzato nulla per Giovanni Paolo II
Wojtyla beato, Viterbo non c'era
Viterbo - 3 maggio 2011 - ore 11,45


Riceviamo e pubblichiamo
Sergio Insogna
- In una delle mie ultime interrogazioni effettuate in consiglio comunale del mese di marzo 2011, avevo chiesto quali iniziative l'amministrazione stava prendendo in merito alla data del Primo Maggio, giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II, grande papa e grande uomo del nostro secolo.

Non a caso ritenevo che la città di Viterbo dovesse tributare onori e gratitudine a un personaggio ineguagliabile ed insostituibile che nel maggio 1984, aveva fatto visita pastorale alla nostra città dei Papi e che aveva fatto vivere ai viterbesi una giornata storica e unica, tra cui un trasporto eccezionale della macchina di Santa Rosa.

Mi fu risposto che ci sarebbero state iniziative future, dal momento che il primo maggio c'era Viterbo in fiore ed il concerto dei sindacati.

Allora feci la proposta di affiggere quel giorno almeno dei manifesti celebrativi e che potessero esprimere i giusti sentimenti del popolo viterbese nei confronti del pontefice scomparso nel 2005.

Oppure di esprimere pubblicamente in altro modo questi sinceri e meritati sentimenti della città, mi sembrava il minimo che si potesse fare.

Con grande dispiacere e profonda delusione il giorno Primo maggio 2011, a fronte di interventi locali pubblici fatti dal presidente dei Facchini di Santa Rosa, da giornalisti e da prelati sull'importanza dell'evento ed il valore del personaggio, anche in collegamento e ricordo della visita pontificia del 1984, non ho notato e riscontrato alcun documento ufficiale del nostro Comune.

Io credo che questa sia stata una manchevolezza grave ed ingiustificata.

Miliardi di persone hanno partecipato in vario modo (direttamente o in collegamento televiso) a questo evento commovente, importante e richiesto sin dalla morte del Santo padre, tappa importante per la sua futura santificazione; stati esteri, regioni, provincie e comuni hanno espresso gratitudine e profondo affetto per Giovanni Paolo II; la nostra Città, in senso amministrativo, è stata colpevolmente assente e disinteressata all'avvenimento.

Se in futuro Viterbo organizzerà delle celebrazioni per il beato pontefice, non sarà la stessa cosa; sarà un'altra cosa e questo fatto non cancellerà l'assenza della nostra amministrazione il Primo Maggio e la mancata espressione, quel giorno particolare e unico, di quanto questa città amava quell'uomo venuto dall'est.

Alcuni momenti ed alcuni eventi sono irripetibili e per questo vanno vissuti al momento e non rimandati.

Sergio Insogna
Il consigliere comunale


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