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Lettere - La proposta di Massimo Calanca per il recupero del sito archeologico
Date Ferento in mano ai volontari
Viterbo - 4 maggio 2011 - ore 1,40


Le immagini di Ferento, l'anfiteatro sporco, chiuso e pieno di erbacce
La rete sfindata vicino all'ingresso chiuso
L'erba sugli spalti
Gli escrementi di piccione ricoprono tutto
Uno scopettone abbandonato
I sacchi di immondizia
Due signore guardano sconcertate Ferento ridotto a un "gallinaro"
Riceviamo e pubblichiamo - Ho letto quanto scritto riguardo allo stato in cui versa il sito archeologico di Ferento, e francamente non mi stupisce più di tanto il vedere certe immagini, anche se ne rimango profondamente indignato, perché purtroppo gran parte dei siti archeologici della nostra bellissima terra di Tuscia, sono praticamente abbandonati a se stessi e senza nessun controllo.

Credo che tutto ciò sia dovuto prevalentemente a una mentalità gretta e poco longimirante, infatti questi siti sono spesso meta di un particolare tipo di turisti ed escursionisti che si differenziano dalla massa, perché culturalmente più preparati ed attenti e con potenzialità di spesa di livello più alto della media.

Ferento infatti, come Castel d'Asso, Piantorena, il cimitero di Santa Cecilia, Montecasoli, Corviano e tanti altri siti del nostro territorio, se curati e mantenuti in mezzo al verde ma non sommersi dal verde, rappresentano proprio quanto questi turisti vogliono vedere e quindi transitando nel territorio, porterebbero sicuramente ricchezza, nuove forme di reddito e non ultima, cultura.

Ci sono molte associazioni culturali e di volontariato che con grandissime difficoltà, ma mosse dalla passione per la nostra terra, cercano di promuovere e sostenere il nostro territorio e sono sicuro che sarebbero ben liete di poter contribuire alle manutenzioni e alle cure di questi siti, ma la burocrazia, lo scarica barili tra competenze e quant'altro, purtroppo non lo permettono, lasciando che le incurie prendano il sopravvento.

Invito chi ne ha la facoltà e la pertinenza, a chiedere aiuto a tali associazioni e ai cittadini che in modo volontario vogliono mettersi a disposizione e a coordinare un programma di recupero di un patrimonio importantissimo per il futuro della nostra terra. 

Massimo Calanca
Ecomuseo della Tuscia di Grotte Santo Stefano


Viterbo - Escrementi, erbacce e recinzioni rotte - Fotocronaca
Ferento, un gallinaio sporco e abbandonato
Viterbo - 2 maggio 2011 - ore 2,00


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