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Viterbo - Il presidente Meroi all'assemblea dei sindaci chiede un nuovo piano industriale
Talete, la politica ha fallito
Viterbo - 5 maggio 2011 - ore 16,30


Marcello Meroi
- “Se vogliamo davvero che la Talete continui a gestire il ciclo delle risorse idriche dobbiamo cambiare passo, serve una svolta radicale”.

E’ quanto ribadito stamattina dal presidente dell’Ato (Ambito Territoriale Ottimale) Lazio Nord Marcello Meroi nel corso dell’assemblea dei soci della società idrica chiamata ad approvare il bilancio 2010.

“Dobbiamo avere il coraggio e la forza di ammettere che fino ad oggi la politica, intesa in senso istituzionale, ha fallito. Perché non è possibile che, dopo dieci anni, oltre la metà dei comuni sia ancora fuori da Talete. Servono azioni strategiche e un completo cambio di passo”.

Meroi ha indicato anche la strada da percorrere.

“Innanzitutto – ha spiegato – è necessario un chiarimento definitivo con la Regione per capire se c’è la disponibilità a finanziare questa struttura nelle more di una rivalutazione normativa. In secondo luogo c’è’ la necessità assoluta che Talete presenti quanto prima alla conferenza dei sindaci un nuovo piano industriale.

E’ su questi due punti che la politica è chiamata a lavorare per traghettare all’interno della società i comuni che oggi non vogliono entrare. Non si può più pensare di risolvere il problema soltanto attraverso il commissariamento per tutti. Anche perché, in queste condizioni economiche del soggetto gestore, troppi primi cittadini non ritengono opportuno, né vantaggioso, cedere il servizio idrico”.

Il presidente poi ha toccato anche altri aspetti. “Da parte della Talete riscontro da anni un comportamento contraddittorio, sebbene non imputabile all’attuale consiglio d’amministrazione. Mentre da un lato si lamenta il mancato ingresso dei comuni, dall’altro si sono chiuse le porte in faccia ad altri comuni che chiedevano di entrare, ma presentavano delle criticità.

Anche qui bisogna essere chiari. La legge – precisa il presidente - stabilisce che il gestore deve prendere in carico i servizi di tutti i comuni presenti in quell’Ato. Non sta scritto da nessuna parte che se quel comune ha dei problemi, il gestore ha la facoltà di rifiutarsi di ottemperare ad un obbligo normativo”.

Meroi ha poi proseguito fornendo due importanti notizie all’assemblea dei soci. La prima è legata all’ormai prossima abolizione degli Ato come previsto dalla legge. “L’Unione Province italiane ha approvato all’unanimità un documento contenente una proposta di riforma che prevede il passaggio dei poteri degli Ato alle province, restituendo ai comuni un ruolo da protagonista nella gestione del servizio idrico sul proprio territorio”.

Il secondo aspetto riguarda invece lo svolgimento del controllo analogo: “Il collegio dei revisori della Provincia – ha proseguito ancora Meroi – ha evidenziato la necessità di trasferire queste funzioni alla segreteria tecnico operativa in quanto, essendo l’organo di controllo, ossia la conferenza dei sindaci, composto dagli stessi soci di Talete ci si trova nell’assurda situazione in cui i controllori controllano se stessi.

Valutazione che peraltro l’Amministrazione provinciale aveva già messo in rilievo e per la quale si era già attivata per la conseguente e doverosa modifica statutaria”.

L’assemblea ha poi approvato all’unanimità il bilancio 2010 esprimendo un giudizio positivo sugli sforzi messi in atto dal Cda per riportare in equilibrio la società e per superare la frammentazione gestionale con la presa in carico dei servizi in gestione al Siit e al Cobalb, con conseguente trasferimento del personale. Bilancio che evidenzia un utile netto di 41.362 euro dal momento che i proventi derivanti dalla tariffa hanno consentito di coprire i costi gestionali e parte delle manutenzioni straordinarie.

L’assemblea ha infine riconfermato il collegio sindacale in scadenza nelle persone del presidente Cesare Ferri e dei consiglieri Fiorello Mazzapicchio e Luca Firmani.


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