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San Martino al Cimino - Il Pd sul piede di guerra - Pronta una mozione per il consiglio di lunedì
Subito i dearsenificatori
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 5 maggio 2011 - ore 18,10


Alvaro Ricci e Francesco Serra
- A San Martino al Cimino sono tutti incavolati e sul piede di guerra. Non è dato sapere se sia un effetto collaterale sconosciuto dell'arsenico nell'acqua, sta di fatto che i cittadini chiedono al Comune interventi e subito.

I pozzi della frazione di Viterbo superano i parametri previsti e a palazzo dei Priori cosa fanno? Se lo chiede il Pd (che ha pure una risposta), annunciando una mozione che potrebbe essere discussa già nella seduta di consiglio fissata per lunedì.

“L'acqua nei tre principali pozzi – ricorda il consigliere Francesco Serra – va oltre i venti mc per litro stabiliti nella deroga europea. Ci vogliono e subito i dearsenificatori”. Per questo, con il vice capogruppo Alvaro Ricci, preannuncia per lunedì la richiesta d'anticipo per discutere una mozione in cui si chiedono subito gli impianto e fino a quando tutto non sarà a norma, che le tariffe siano ridotte della metà.

“In un'affollata assemblea – continua Serra – un tecnico lo ha spiegato. Per gli impianti i tempi sono lunghi, non arriveranno prima di 15 mesi, due anni, mentre il Comune parla di tre mesi. Ecco perché il sindaco Marini deve agire subito. Perché l'acqua è da subito non potabile.

Deve acquistare i macchinari necessari, andando a trattativa privata. Vitorchiano lo ha fatto”. E si può fare anche nel capoluogo. “Si tratta – precisa Alvaro Ricci di un'anticipazione di fondi, come per le case dell'acqua. La spesa sarebbe di novecentomila euro, la trattativa privata è possibile. Non bisogna aspettare la Regione, poi i soldi torneranno indietro”.

Altrimenti: “I cittadini sapranno – ribadisce Serra – che su un tema così delicato, che riguarda la salute di molte persone, il Comune preferisce attendere.

Oggi a San Martino e Tobia l'acqua non è potabile. Sarebbe corretto che le tariffe fossero ridotte della metà, fin quando non ci saranno gli impianti”.

Il Comune recepirà? “Vedremo. Si capiranno le intenzioni già da lunedì. Se diranno no all'anticipazione del dibattito sulla nostra mozione, sarà chiara l'intenzione di non procedere”.

In consiglio comunale non è escluso che lunedì possa prendere parte anche una rappresentanza di cittadini. Perché le frazioni di Viterbo secondo il Pd, sono le Cenerentola dell'amministrazione Marini.

“Già quando c'erano le circoscrizioni si faceva poco – ricorda Alvaro Ricci – oggi non si fa più niente. Per anni il circolo di San Martino si è occupato della scuola di Tobia, inaugurata in fretta e furia prima delle elezioni, aperta a settembre e chiusa a dicembre”.

La storia è lunga e tormentata. Per le infiltrazioni d'acqua è suonata la campanella. Oggi della vicenda se ne sta interessando la Corte dei Conti, ma il Pd da tempo chiede che siano accertate le responsabilità.

“Vogliamo attenzione per le frazioni - precisa Ricci – una vecchia mozione chiedeva che parte dei soldi derivanti dalla cessione dell'ex mattatoio fossero spesi sul territorio, magari per riaprire il parco pubblico a San Martino, un tempo luogo d'aggregazione e feste, oggi chiuso e pericoloso.

Ma oggi non si pensa nemmeno all'ordinaria amministrazione e ci sono anche due consiglieri di maggioranza del posto.

Meno male che abbiamo un circolo Pd dinamico che lavora bene e fa sentire la sua voce”.


Il testo della mozione

Al Presidente del Consiglio Comunale di Viterbo – Mozione x odg C.C:

Il Consiglio Comunale

Premesso che la questione di concentrazioni di arsenico al di sopra della soglia di sicurezza ha creato e crea notevole e giustificata attenzione da parte della cittadinanza;

che l’altalena delle “concentrazioni legali” – con il meccanismo delle deroghe – non offre certo rassicurazioni in materia di salute pubblica;

che in maniera particolare dette “ concentrazioni legali” non appaiono in grado di “ sanare” particolari situazioni che emergono nel nostro comune , come ad esempio tutte le unità servite dal cosiddetto Serbatoio Campo Sportivo in San Martino al Cimino dove la concentrazione – da misurazioni ARPA Lazio – si attesta a 24 mg/litro, o Serbatoio Canaler 29Mg/litro, o rete Carcarelle addirittura 35mg/litro, quindi largamente al di sopra anche della stessa deroga e quindi con le prescrizioni d’uso coerenti a tutela della salute pubblica;

preso atto che la “ soluzione” delle cosiddette Case dell’Acqua non è certamente idonea ad affrontare tale questione, per gli evidenti disagi di approvvigionamento di quantità sufficienti a sopperire a tutti gli usi quotidiani ,

che quindi tale forma di approvvigionamento può avere un carattere di assoluta straordinarietà, circoscritta ad un periodo di limitata emergenza, e non ipotizzabile per evidenti ragioni a periodi prolungati;

che la soluzione “ alla fonte” , quella dell’installazione di dearsenificatori , sottoposta ai finanziamenti ed alle procedure di competenza regionale si prospetta concretamente realizzabile come minimo ad oltre un ‘anno ad oggi,

che tale periodo appare quindi assolutamente incongruo,

per queste ragioni

Impegna il Sindaco – quale garante della salute pubblica nel territorio di competenza - e la Giunta ad assumere i provvedimenti del caso, adottando gli utili ed opportuni atti per la installazione in tempi ravvicinati di detti dearsenificatori , anticipando quindi i tempi biblici connessi al vaglio regionale.

Nello stesso tempo impegna il Sindaco e la Giunta a ridurre – almeno del 50% - la tariffa dell’acqua a Viterbo, in considerazione che l’uso della stessa è di fatto precluso al principale uso di potabilità.

Francesco Serra – Consigliere Comunale


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