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Asl - Inviata una lettera-invito alle famiglie delle ragazze nate nel 2000
Tumore al collo dell'utero, è il mese della vaccinazione
Viterbo - 6 maggio 2011 - ore 11,30


- Con il mese di maggio, la Ausl di Viterbo torna a rivolgersi alle donne della Tuscia invitandole a sottoporsi al vaccino contro l’Hpv e ponendosi in prima linea nella battaglia contro il collo dell’utero.

Il vaccino, inizialmente autorizzato dal nono anno al 26esimo anno di età, dall’agosto 2010 è somministrabile anche alle donne fino ai 45 anni. Comunque, la maggiore efficacia riscontrata (100%) è nell’età tra i 10 e i 12 anni.

Il vaccino, che viene fornito dalla Ausl di Viterbo dalla primavera del 2008, è un quadrivalente e garantisce una elevata protezione sia per la condilomatosi genitale che per il cancro al collo dell’utero.

Già dal mese di marzo, l’azienda sanitaria locale ha inviato ai genitori delle ragazze nel corso dell’undicesimo anno di età, vale a dire a tutte le ragazze residenti nella Tuscia nate nell’anno 2000, una lettera-invito alla vaccinazione anti-Hpv, che comporta un ciclo di tre dosi di vaccino, a distanza di zero, due e sei mesi.

Il vaccino è completamente gratuito solo per questa fascia di età, mentre per le altre donne la Ausl lo offre in copayment, cioè con la possibilità di acquistarlo a prezzo scontato (circa un terzo del costo in farmacia), e proponendolo alla popolazione allo stesso prezzo di acquisto della Ausl.

La vaccinazione viene effettuata presso i centri di vaccinazione pediatrici fino ai 18 anni e presso i centri vaccinazione per adulti dai 18 anni in poi in tutto il territorio della Ausl.

Le famiglie interessate ad aderire alla campagna di vaccinazione possono richiedere ulteriori informazioni ai servizi vaccinali dei distretti di appartenenza.

L’offerta sanitaria contro l’Hpv della Ausl di Viterbo, inoltre, comprende anche il programma di screening del cervicocarcinoma che ha l’obiettivo di identificare le lesioni pretumorali del collo dell’utero per impedire che il tumore insorga.

Il programma di screening prevede una precisa organizzazione grazie alla quale tutte le donne della popolazione bersaglio (circa 90mila, tra i 25 e i 64 anni residenti nella provincia) ricevono puntualmente la lettera d’invito ad eseguire gratuitamente il Pap-test ogni 3 anni presso il centro di prelievo più vicino, uno dei 18 consultori e le quattro strutture sanitarie di Belcolle, Montefiascone, Civita Castellana e Acquapendente.

L’Hpv è un virus molto diffuso nella popolazione mondiale ed è il più comune agente sessualmente trasmissibile che spesso regredisce, ma in alcuni casi può portare, anche a distanza di tempo, all’insorgenza di varie patologie a carico dell’apparato genitale sia maschile che femminile.

In entrambi i sessi l’infezione da Hpv può causare la comparsa della condilomatosi genitale e per le donne in particolare il cancro del collo dell’utero. Questo tumore colpisce ogni anno circa 3.500 donne solo in Italia, con oltre mille decessi all’anno.

Fino a pochi anni fa l'unica arma a disposizione, che rimane tutt’oggi un cardine della prevenzione, era rappresentata dalla effettuazione di un pap-test ogni 3 anni, dai 25 ai 64 anni.

Oggi c’è uno strumento in più per prevenire questa malattia, costituito dal vaccino, che non contiene virus intero e non può quindi in nessun caso provocare infezione o malattia.

Questi due strumenti combinati fra loro, insieme alla partecipazione della popolazione, potranno portare sicuramente a una sensibile diminuzione dei casi e, nel tempo, l’eradicazione della malattia.


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