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Viterbo - Il presidente della Provincia Meroi risponde a Egidi
Talete, anche il Pd faccia mea culpa
Viterbo - 7 maggio 2011 - ore 19,30


Riceviamo e pubblichiamo
Marcello Meroi
- Caro Andrea,

mi scrivi “che se nella gestione della Talete la politica ha fallito, allora anche tu devi fare mea culpa, considerando che sei presidente della Provincia e dell’Ato da oltre un anno”.

Devo dire che da chi è presidente provinciale del Pd, cioè di quel partito che ha retto palazzo Gentili negli ultimi cinque anni, mi sarei aspettato di più. Soprattutto avrei auspicato non la solita polemica sterile, figlia di quegli atteggiamenti stereotipati di chi certe cose deve dirle per forza “perché è il suo ruolo”, ma interventi coraggiosi, così come peraltro fatto da altri autorevoli esponenti del tuo schieramento, volti a capire se le cose che il sottoscritto dice da sempre, ben da prima di avere responsabilità politiche dirette sull’Ato (e di cui ovviamente sono del tutto consapevole), siano condivisibili.

Se questo riusciremo a comprendere allora certamente si potrà fare finalmente chiarezza su una situazione che ad oggi è obiettivamente insostenibile e che continuare a far finta non vedere in attesa di tempi non certo migliori, risulterebbe gravissimo.

Sempre secondo te, “dovrei prendere impegni precisi e sviluppare un lavoro istituzionale, politico e poi manageriale per salvare il destino di questa Talete”.

Cosa ho fatto con il mio intervento di ieri sulla stampa se non questo? Cosa ho fatto con la decisione che è partita solitaria dalla Provincia e volta a conferire alla Sto il controllo analogo, fondamentale per il suo corretto funzionamento, se non dare un impulso manageriale al servizio?

Non ho poi affermato, mi sembra in maniera abbastanza chiara, “che la Regione ci deve assicurare sulle modalità future di un sostegno economico che è assolutamente necessario”?

E non ho richiesto al Cda di Talete la predisposizione di un programma industriale per il rilancio tecnico ed operativo? Non ho inviato a Fedele una mia nota ufficiale chiedendogli di prendere in carico tutti quei Comuni che sono disponibili ad entrare in Talete, evitando di dividerli a seconda dell’efficienza dei loro impianti, in buoni da acquisire e cattivi da tenere alla porta, come si è fatto nei precedenti anni?

Credo peraltro che tu sia consapevole che i troppi Comuni ancora fuori dalla società di gestione siano equamente divisi tra amministrazioni di centro destra e di centro sinistra.

Credi allora che i partiti, il tuo come certamente il mio, non abbiano alcuna responsabilità su questo? O devono impegnarsi solo quando si tratta di decidere la composizione dei consigli di amministrazione?

Allora rispondo con chiarezza alla tua lettera: sono disponibilissimo, nella mia doppia veste di Presidente della Provincia e dell’Ato, a confrontarmi sin da subito, così come ho fatto sino ad ora, con sindaci, Regione, strutture tecniche ed ovviamente politica “istituzionale”.

Ma vorrei che quest’ultima, tanto per intenderci quella che sino ad oggi è apparsa, vogliamo dire…”divisa”… ed incapace di assumere posizioni unitarie, evitasse di fare la solita, banale, ripetitiva morale, al solo uso e consumo dei propri sempre più disillusi fans. Talete per vivere ha bisogno di ben altro.

Marcello Meroi
Presidente della Provincia di Viterbo


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