Riceviamo e pubblichiamo
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Gianluca Mantuano
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- Disuniti nella proposta, uniti nella polemica: è così che il segretario provinciale del Pd, Andrea Egidi, e il suo partito usano comportarsi in relazione alla vicenda Talete spa.
Nel chiedere un’azione di responsabilità da parte della politica, rimproverando allo stesso tempo il centrodestra che amministra la Provincia, il segretario Egidi dimentica, infatti, di dire che al momento dell’elezione del nuovo cda dell’azienda lui e il suo partito si sono chiamati fuori, dimostrando proprio quello scarso senso di responsabilità che oggi egli contesta a noi.
Per rinfrescargli la memoria, voglio quindi ricordare a Egidi e al Partito democratico che quando c’era da eleggere il presidente della partecipata, alcuni mesi fa, il Pd non è neanche riuscito ad esprimere un proprio candidato a causa di violentissime divisioni interne che lo stesso Egidi in quell’occasione ammise e sottolineò con grande enfasi.
Oggi che però il Partito democratico, per bocca del suo massimo rappresentante territoriale, spreca energie nel lanciare invettive contro l’attuale gestione di Talete, l’unità che allora mancò sembra venir fuori come per magia: non sarà, forse, che al momento della nomina del cda il Pd rinunciò ad essere della partita perché non se la sentiva di prendere decisioni difficili e perché non aveva idea di come risolvere i problemi di Talete?
Invece di criticare, spieghi invece ai cittadini, il segretario Egidi, per quale motivo lui e il suo partito hanno voluto scaricare la responsabilità della crisi dell’azienda unicamente sulle spalle del centrodestra, perché probabilmente impauriti dalla consapevolezza di non essere in grado di trovare quelle soluzioni per cui noi da mesi lavoriamo con grande impegno, seppur tra mille difficoltà.
Crediamo sia decisamente più opportuno che il segretario del Pd Andrea Egidi smetta di porsi come il professorino dalemiano che possiede una soluzione per ogni problema, e la pianti di regalarci presunte “perle di saggezza” e parziali “verità assolute”, quando poi la realtà è che all’atto pratico lui e i suoi compagni di partito sono stati i primi a farsi da parte nella difficile operazione di salvataggio di Talete, rinunciando alla “concretezza” e agli “impegni precisi” che oggi non si sa con quale faccia chiedono a noi.
Gianluca Mantuano
Capogruppo del Pdl al consiglio provinciale di Viterbo
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