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Peppino Impastato
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Riceviamo e pubblichiamo - Il 9 maggio del 1978 veniva ucciso dalla mafia il compagno Giuseppe Impastato.
A 33 anni dalla sua tragica scomparsa il suo ricordo e il suo esempio è ancora vivo in tutti noi.
Peppino è stato l’emblema dell’antimafia più bella e pulita, quella antimafia che riusciva a unire e coniugare in un’unica volontà e azione la lotta contro il potere di Cosa Nostra e le lotte per il progresso sociale ed economico della sua terra.
Forse anche per questo la sua uccisione fu per molto tempo trascurata dalle commemorazioni istituzionali e considerata in qualche modo di serie b.
Giuseppe ebbe la lungimiranza di vedere più di trent'anni fa il perverso intreccio tra mafia, istituzioni e politica.
Fu un convinto comunista e seppe unire alle richieste storiche del proletariato siciliano nuove istanze sociali, come la tutela del patrimonio e dell’ambiente natio.
Non si piegò mai alle minacce dei mafiosi e rifiutò di lasciare la propria terra per cercare un futuro migliore altrove, la sua scelta di rimanere e lottare fu netta e inequivocabile.
Per noi Giuseppe non è mai morto, ma è vivo e ci aiuta con il suo ricordo a portare avanti le sue richieste, che sono anche le nostre.
Coordinamento provinciale Giovani Comunisti del Viterbese
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