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Sodalizio - Walter Cemicetti si unisce al ricordo del papa di Mecarini
I facchini da Wojtyla anche l'anno dopo
Viterbo - 9 maggio 2011 - ore 2,45


Riceviamo e pubblichiamo - Bravo Massimo (Mercarini, ndr),

grazie di cuore per averci fatto ricordare il 27 maggio 1984! La macchina era “Spirale di Fede” e noi facchini di Santa Rosa abbiamo fatto un trasporto straordinario in onore di Giovanni Paolo II.

Proprio una settimana fa c’è stata la beatificazione di questo papa "speciale", trasmessa dai media in tutto il mondo.

Forse perché erano altri tempi, con altre situazioni politiche, ma ricordo che quel lontano maggio tutti i facchini di Santa Rosa hanno avuto l’onore d’incontrare personalmente quella grande persona.

Hai ben descritto le tue sensazioni durante quel trasporto straordinario, ricordandoci della bufera d’acqua, che a noi della prima fila non ci permetteva di aprire gli occhi! Noi andavamo avanti guidati soltanto dalla voce tonante di Celestini e di Valeri!

Ma non fu quello l’unico giorno in cui incontrammo il Papa. Ce ne fu un altro e volevo raccontarlo. L’anno successivo, lo dico con il grande orgoglio di facchino, il Papa ci ricevette (tutta la formazione) in udienza privata a San Pietro e ci intrattenne con il suo italiano un po’ storpiato, mentre i nostri rappresentanti scambiavano di tanto in tanto qualche parola in dialetto viterbese per circa due ore.

Al commiato finale, ricordo che ero molto emozionato ed impacciato ed invece di salutarlo con la prassi doverosa per un simile personaggio, gli strinsi semplicemente la mano! e posso assicurarlo avvertii nitidamente, che da quella mano scaturiva una forza straordinaria e superiore! Ecco cosa ricordo come facchino e come uomo.

Ti lascio con il nostro grido: Evviva i facchini di Santa Rosa!

Walter Cemicetti


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