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Processo Gradoli - Primi risultati della perizia biologica della scientifica
Tracce sul muro, tutto negativo
Viterbo - 3 marzo 2011 - ore 1,45


Madre e figlia scomparse
Dossier Gradoli
Alcune delle tracce sul muro della cucina, passate al setaccio dalla scientifica
I periti della scientifica Elisabetta Mei (a sinistra) ed Emanuela Petrozzi
- Tracce su muro e cartellina, tutto negativo.

Hanno dato esito negativo i primi accertamenti sui puntini rossi trovati sul muro della villetta di via Cannicelle e sulla cartellina di Elena.

La casa in cui Paolo Esposito, imputato al processo Gradoli, abitava con le due donne scomparse Tatiana ed Elena Ceoban, è stata nuovamente passata al setaccio dalla polizia scientifica, nei giorni scorsi.

Il nuovo sopralluogo era stato disposto dai giudici della Corte d'Assise di Viterbo, dopo la notizia del ritrovamento, sulle pareti della cucina, di tracce puntiformi di colore rosso e di una macchia rossastra sulla cartellina in camera di Elena.

Il sospetto era che potesse trattarsi di sangue. Da qui, l'affidamento dell'incarico al perito della scientifica Elisabetta Mei, che avrebbe dovuto verificare la natura delle tracce e, se possibile, estrarre il dna.

Sui risultati delle analisi, al solito, è braccio di ferro tra accusa e
difesa. Il test dell'hexagon obti, cui sono state sottoposte le tracce, ha
dato esito negativo, “per cui non è possibile stabilirne la natura ematica”, si legge sulla perizia della dottoressa Mei. Se da un lato la difesa canta vittoria, dall’altro accusa e parte civile non si danno pace. Soprattutto perché, come sottolineano i legali di parte civile, quelle stesse tracce erano risultate, in un primo momento, positive ad almeno un altro tipo di test “presuntivo” ( e quindi non affidabile al cento per cento) per la rilevazione del sangue: il luminol.

Da quei puntini rossi, in ogni caso, non è stato possibile estrarre alcun tipo di dna,
né maschile né femminile. Segno, come si legge sulla perizia, che il materiale biologico in questione è “nd”, non determinato. Ovvero, potrebbe mancare del tutto o essere presente in quantità talmente bassa da risultare al di sotto della soglia di sensibilità del test. In parole povere, se anche ci fosse non sarebbe estraibile.

Si attendono, ora, i risultati delle analisi chimiche sulle pareti della cucina, affidate al perito della scientifica Emanuela Petrozzi. Una verifica finalizzata a capire se qualcuno possa aver pulito il muro con detergenti o prodotti di altro genere, per distruggere eventuali macchie di sangue dalla cucina di Paolo Esposito.


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