Senza Filtro - Gentile direttore,
il mitico Gaber,che di verità ne ha dette tante, ci ha lasciato una frase in una sua famosa canzone che dice "..libertà è partecipazione", intendendo che lì dove si tenta di negare la scelta di essere o non essere partecipi di momenti che coinvolgono la sfera di ognuno di noi si viene palesemente privati di una sacrosanta libertà di scelta.
Bene, la giunta Comunale di Nepi, che più volte ha sbandierato il suo alto senso civico in manifestazioni pubbliche come quella di qualche giorno fa sul tema della Pace (con la P maiuscola), questa grande verità l'ha dimenticata decidendo dal primo giorno d'insediamento che tutte le sedute consiglio comunale si sarebbero tenute di giorno feriale alle 9 di mattina, spaziando dal lunedi (in modo che le famose 48 ore per depositare la documentazione necessaria per permettere ai consiglieri di acquisire tutte le informazioni per una piena partecipazione ai vari dibattiti, partissero dal venerdi pomeriggio con l'aggravante che il sabato e la domenica gli uffici comunali sono chiusi) al mercoledi mattina come per il prossimo consiglio.
E' bene sottolineare che spesso i temi affrontati hanno riguardato e riguardano argomenti importantissimi nella vita nepesina, con impatti non superficiali sui cittadini come la scuola, l'acqua il P.R.G e con l'ovvio risultato che il "pubblico" continua ad essere ridotto a qualche volenteroso che si aggrava di un giorno di ferie o di qualche pensionato che, per fortuna sua, non ha più l'obbligo della timbratura del cartellino.
Ma allora viene spontaneo domandarsi "ma che lo fanno apposta?" "ma che vogliono che la partecipazione dei cittadini sia ridotta il minimo possibile?" o si sono scordati che quando anche loro lavoravano, dal lunedì al venerdì (per alcuni anche il sabato) i giorni vengono defini "feriali" e non perché si sta in ferie (dal latino "feria" i giorni dedicati alla festa di un santo cioè tutti tranne la domenica) e quindi è impossibile partecipare ai consigli.
Allora caro direttore parafrasando un vecchio motto dico "ARIDATECE ER CONSIGLIO", signor sindaco Vita le chiedo di rubare qualche ora al suo sonno notturno e di ricominciare a convocare le sedute la sera, sarà strano ma alle persone come me basta poco per sentirsi liberi.
Fabrizio Lucatello