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Gli uomini della forestale a Graffignano
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- Traffico illecito di rifiuti, sequestrato impianto industriale a Graffignano
Finiti sotto sequestro anche una cava, cento ettari di terreni agricoli, sempre a Graffignano e gli uffici laziali, toscani e umbri di quattro società, mentre sono sei i provvedimenti cautelari a carico d’altrettanti presunti responsabili.
I reati contestati dagli uomini del corpo forestale e ritenuti fondati dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Viterbo, riguardano il traffico illecito di rifiuti.
Tre fratelli, Robero, Luciano e Paolo Nocchi, titolari di quattro società con sede legale a Montepulciano (Si), avevano messo in piedi un’attività di recupero rifiuti speciali, dagli inerti provenienti da demolizione ai fanghi industriali e ceneri, per decine di tonnellate l’anno.
Secondo quanto appurato dagli investigatori attraverso appostamenti, intercettazioni e monitoraggio video, i rifiuti una volta giunti presso un impianto della Ici (Inerti Centro Italia) a Graffignano, con il falso presupposto di essere trasferiti ad Alviano, in provincia di Terni, per il recupero presso un’altra società collegata (la Manufatti Centro Italia), erano invece caricati su un camion per poi essere sotterrati a Graffignano in terreni di proprietà di un’altra società del gruppo, la F.lli Nocchi, in gran parte all’interno di una cava.
I tre fratelli Nocchi sono finiti agli arresti domiciliari, mentre il consulente tecnico del gruppo e due dipendenti sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di firma. Rilevante la documentazione sequestrata, mentre la Procura ha nominato un consulente tecnico, per definire il pericolo per l’ambiente e delineare la messa in sicurezza dei siti, vista la vicinanza con il fiume Tevere e la presenza di una falda acquifera a pochi metri di profondità.
Solo in un mese sono state interrate illecitamente 3500 tonnellate di rifiuti.
L’operazione, denominata Girotondo è stata portata avanti dagli uomini del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del corpo forestale, comando di Viterbo, che hanno anche eseguito trenta perquisizioni tra Lazio, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria, Umbria e Toscana.