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Viterbo - Tarquinia - 12 e 13 dicembre - Conduce Pier Maria Cecchini
Premio Cardarelli, ecco i vincitori della VII edizione
Viterbo - 1 dicembre 2008 - ore 13,15

- La cerimonia di premiazione si terrà a Tarquinia il 13 dicembre, alle ore 18, nella chiesa di Santa Maria in Castello.

La cerimonia sarà condotta dall’attore viterbese Pier Maria Cecchini, e nel corso della serata Ilaria Occhini terrà un recital di poesie e prose di Vincenzo Cardarelli.

La manifestazione sarà preceduta da un evento molto singolare: il 12 dicembre, ore 17, avrà luogo un processo virtuale e mediatico a due protagonisti dell’attuale stagione culturale.

Sul banco degli imputati saliranno Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.  

Il premio è realizzato grazie a Regione Lazio, Provincia di Viterbo e Comune di Tarquinia, e con il contributo di Confindustria Viterbo, Cassa Edile Viterbo, autorità portuale di Civitavecchia.


Il presidente della giuria, Massimo Onofri, annuncia i vincitori della VII edizione del premio Tarquinia Cardarelli:

premio per la critica letteraria internazionale,
Antoine Compagnon

premio per la critica letteraria italiana,
Alfonso Berardinelli

premio di poesia,
Anna Cascella Luciani

premio per la piccola e media editoria,
minimum fax

premio per l’opera prima di critica letteraria,
ex-aequo
Chiara Fenoglio
Un infinito che non comprendiamo. Leopardi e l’apologetica cristiana dei secoli XVIII e XIX (Dell’Orso, 2008);
Fabrizio Patriarca
Leopardi e l'invenzione della moda (Gaffi, 2008)


Il premio:

La VII edizione del premio Tarquinia Cardarelli si annuncia con una serie di novità importanti.

La nuova direzione artistica, sotto la guida di Massimo Onofri, e con una giuria formata da Raffaele Manica e Filippo La Porta, tutti esponenti della ‘nuova critica letteraria’, ha infatti deciso di dedicare quasi tutta l’attenzione del premio alla riflessione critica e alla forma saggistica.

Il critico francese Antoine Compagnon, allievo di Roland Barthes, riceve il premio in virtù di un lavoro teorico che ha avuto il coraggio di misurarsi con le obiezioni radicali del senso comune, rimettendo così in carreggiata una teoria della letteratura drasticamente in crisi e artisticamente ripiegata su se stessa.

Alfonso Berardinelli, a sua volta, viene premiato per aver dato nuova dignità letteraria, anche teorica, al genere saggistico, di cui resta, probabilmente, il più originale interprete italiano, e per una produzione letteraria in cui, con grande felicità anche polemica, la critica letteraria riesce a coincidere sempre con la critica della cultura.

Il premio ad Anna Cascella Luciani, promossa agli esordi da Franco Fortini, viene dato, invece, per riportare l’attenzione su una poetessa di notevole qualità, rimossa incomprensibilmente dalla critica e dall’editoria e che in tutti questi anni ha continuato a lavorare, quasi in clandestinità, con risultati sempre eccellenti.

Un discorso a parte merita la vittoria congiunta di Chiara Fenoglio (università di Torino) e Fabrizio Patriarca (università di Roma, Tor Vergata) per l’opera prima, i quali hanno saputo offrire un contributo originale su temi e aspetti insoliti relativamente a un classico, su cui sembrava quasi impossibile poter dire ancora qualcosa di nuovo e significativo.

La giuria, inoltre, si ritiene particolarmente soddisfatta di inaugurare il nuovo premio Cardarelli sotto la stella della più grande e furiosa intelligenza critica dell’Italia moderna, e cioè Giacomo Leopardi.

Quanto all’editoria, la scelta non poteva non cadere su minimum fax, con la sua giovanissima squadra di talenti, che ha saputo lavorare, in un quadro sia nazionale che internazionale, nella direzione di uno sperimentalismo totale, sempre spalancato sul futuro, aperto alle forze più giovani in campo, ardito e ardimentoso tanto nelle forme che nei contenuti, con risultati davvero eccezionali se misurati su una vicenda aziendale tra le più verdi del settore.

Dunque il premio Tarquinia Cardarelli si configura per essere tra i pochissimi dedicati alla critica letteraria, e il primo a premiare sia l’opera straniera che quella italiana, sia l’opera prima; questo è stato scelto per dar vita, nei prossimi anni, e con auspici di crescita rapida, al più importante premio del settore.

Tale impegno trova un riscontro anche nel fatto che i riconoscimenti devoluti ai vincitori sono tra i più generosi del panorama dei premi italiani.

Anche il premio per le piccole e medie attività editoriali del Lazio, che operano come imprescindibili promotori di talenti, sottoposti spesso a concorrenza sleale da parte dei colossi editoriali quasi sempre del nord, è tanto più importante in quanto non esistono, a oggi, iniziative analoghe.  

E infine la poesia, sezione che non poteva mancare in un premio dedicato a Vincenzo Cardarelli.
 
Il processo:

Il processo virtuale e mediatico sarà un appuntamento fisso del premio: la giuria si propone di individuare un autore o un libro che sono stati in qualche modo protagonisti della stagione culturale e letteraria e sottoporli ad un vero e proprio processo, con tanto di imputato, pubblico ministero e avvocato difensore; cento cittadini di Tarquinia, alla fine delle arringhe, condanneranno o assolveranno gli imputati.

L’idea è quella di mettere sotto processo chi ha processato e quest’anno la scelta è caduta su Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo: i noti giornalisti del “Corriere della sera” e autori del celebratissimo o vituperato "La casta" saranno i primi imputati del processo del Tarquinia Cardarelli.

Due i pubblici ministeri: Andrea Marcenaro e Duccio Trombadori, brillanti firme del “Foglio”; l’avvocato difensore sarà Luca Telese, giornalista del “Giornale” e autore del libro "Cuori neri".
 
La giuria:

Massimo Onofri (presidente), professore ordinario di letteratura italiana contemporanea presso l’università di Sassari, critico letterario, collaboratore de “La Stampa”, “Avvenire”, “Nuovi Argomenti” ed editorialista dei giornali regionali del gruppo Espresso. Al suo attivo numerosi volumi editi da Laterza, Einaudi, Donzelli, Bompiani, Mondadori, Avagliano, Gaffi e altri.

Raffaele Manica, professore associato di letteratura italiana all’università di Roma, critico letterario, condirettore di “Nuovi Argomenti”, collaboratore di “Alias” supplemento settimanale del “Manifesto”. Autore di numerosi volumi di saggi, sta curando per i Meridiani Mondadori la pubblicazione delle opere di Alberto Arbasino e Enzo Siciliano.

Filippo La Porta, critico letterario, autore di numerosi volumi di saggi per Feltrinelli, Gaffi, Le Lettere, Bollati-Boringhieri, Bompiani, collabora a “Il Corriere della Sera”, “Il Riformista”, “Europa”, “Il Messaggero”, “Avvenimenti”.


Premio per la Critica letteraria internazionale:

Antoine Compagnon, professore e storico di letteratura francese, è nato nel 1950 a Bruxelles (Belgio).

Critico letterario allo stesso tempo erede e innovatore della corrente strutturalista, che ha avuto come capofila Roland Barthes.

professore di letteratura francese presso l’università Paris-Sorbonne (Paris IV) e presso la Columbia university (New York), dal 2006 fa parte dell’alto consiglio per l’educazione ed è stato nominato, nell’aprile 2006, professore al Collège de France.

Tra i suoi volumi tradotti in italiano, possiamo ricordare Proust tra due secoli (Einaudi, 1992), I cinque paradossi della modernità (Il Mulino, 1993) e Il demone della teoria (Einaudi, 2000).

Premio per la Critica letteraria italiana:

Alfonso Berardinelli, nato a Roma nel 1943, critico letterario, saggista, polemista, si è occupato di poesia moderna, di teoria letteraria, di storia della critica, di rapporti fra intellettuali e potere.

È stato docente di letteratura contemporanea all’università di venezia dal 1983 al 1995.

Nel 1985, insieme a Piergiorgio Bellocchio, ha fondato e diretto la rivista di critica Diario.

Dal 2007 dirige la collana «Prosa e poesia» della casa editrice libri Scheiwiller di Milano.

Tra i suoi libri: La poesia verso la prosa. Controversie sulla lirica moderna (Bollati Boringhieri, 1994), L’eroe che pensa. Disavventure dell’impegno (Einaudi, 1997), Autoritratto italiano. Un dossier letterario 1945-1998 (Donzelli, 1998), Stili dell’estremismo (Editori Riuniti, 2001), Il paese dei balocchi, la politica vista da chi non la fa (Donzelli, 2001), La forma del saggio (Marsilio, 2002, vincitore del Premio Viareggio per la saggistica), L’Abc del mondo contemporaneo (minimum fax, 2004).

Con Hans Magnus Ensensberger ha pubblicato nel 2006 Che noia la poesia. Pronto soccorso per lettori stressati (Einaudi).

Tra le pubblicazioni più recenti, possiamo ricordare Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione (Quodlibet, 2007) e Poesia non poesia (Einaudi, 2008).

Premio di Poesia:

Anna Cascella Luciani, nata a Roma nel 1941, ha studiato a Pescara e poi è tornata a vivere a Roma.

Dagli anni settanta, sue poesie sono apparse in numerose riviste ed antologie tra le quali Nuovi argomenti, Salvo imprevisti, Poesia e altre.

Le sue poesie sono state tradotte anche in Spagna, Germania, Scozia e Quebec.

Per la Rete Tre di Radio Rai ha scritto il dramma Bolero e ha recensito narrativa e poesia per la letteratura inglese e americana.

Pur essendo tra gli autori più apprezzati dai lettori di poesia, i suoi libri sono ormai introvabili.

Tra di essi ricordiamo Tesoro da nulla (1990), I colori di Gatsby. Lettura di Fitzgerald (1995) e Piccoli campi (1996), con cui ha vinto il premio Sandro Penna e il premio speciale Procida-Elsa Morante.

Premio per la Piccola e media editoria:

Minimum fax. La minimum fax è nata ufficialmente nel 1993.

I due fondatori, Marco Cassini e Daniele di Gennaro, organizzavano corsi di scrittura presso l’associazione culturale «Essere o non essere» di Trastevere fino a quando non decidono di fondare una loro rivista e di diffonderla via fax negli uffici, nelle università, nelle scuole, nei circoli.

La rivista consisteva soprattutto in una serie di rubriche: «Ipse dixit», collana di autorecensioni lampo; «Mosaix», schegge di letteratura comica; «Faxtotum», una bussola per orientarsi nell’universo dei premi e degli appuntamenti del settore; e poi un inedito firmato da un grande nome e uno spazio allestito come un laboratorio di scrittura a puntate, a cui hanno partecipato autori come Dacia Maraini, Maria Luisa Spaziani, Dino Verde e Stanislao Nievo.

Nel 1994 sono nate le prime due collane: «Filigrana», saggi sulla teoria della scrittura, e «Macchine da scrivere», che portava per la prima volta in Italia gli storici libri-intervista della Paris Review.

Poco dopo, è apparsa la collana «Sotterranei», dedicata alla narrativa americana, alla musica e alla poesia, che ospita scrittori come Charles Bukowski, David Foster Fallace, Rick Moody, Jonathan Lethem, A.M. Homes.

Da due costole di «Sotterranei» hanno preso poi vita due nuove collane: «Nichel», dedicata alla nuova narrativa italiana, e «I libri di Carver», di cui nel frattempo la minimum fax era riuscita a ottenere i diritti per la pubblicazione.

Successivamente è nata anche «minimum classics», collana di classici contemporanei inediti o introvabili in Italia, che ha permesso di riproporre autori del calibro di Bernard Malamud e Richard Yates.

Nel 2003 dall’incontro tra Rosita Bonanno, Marco Cassini e di Daniele Gennaro è sorta minimum fax media che ha come obiettivi quelli di trasformare i contenuti cartacei in audiovisivi, sviluppare e produrre audiovisivi per la televisione e film per il cinema.

Nel 2008 minimum fax pubblica 35 libri l’anno, ha stampato oltre 400 titoli dalla nascita, ha una miriade di collaboratori e organizza dei veri e propri happening, dove convivono letteratura, musica, teatro e cinema.

Oltre alla casa editrice e a minimum fax media, sono nate minimum fax libri, che ha rilevato una storica libreria a Trastevere, e minimum fax eventi, che si occupa di reading e concerti.

Premio per l’Opera prima di critica letteraria:
ex-aequo Chiara Fenoglio e Fabrizio Patriarca

Chiara Fenoglio, nata a Torino nel 1977, si è laureata nel 2001 con Giorgio Ficara, discutendo una tesi intitolata Idea di natura e composizione del luogo in Leopardi e Montale.

Insegna nella scuola secondaria ed è dottore di ricerca in italianistica.

Dal 2003 collabora con il dipartimento di scienze letterarie e filologiche dell’università di Torino in qualità di cultore della materia.

Fabrizio Patriarca, è nato e vive a Roma.

Dopo la laurea in letterature comparate si è perfezionato in estetica del novecento e ha conseguito il dottorato di ricerca in italianistica presso l’università di Roma «Tor Vergata».

Ha pubblicato saggi sulla poesia contemporanea e sulla teoria delle riscritture.

Collabora ai master Cla (didattica dei classici), Lett (letteratura, scrittura e la rete), Slo (scienze linguistiche e onomastiche), Ist (ideazione e stesura del testo) della scuola Iad e insegna retorica della moda al corso di formazione «Cultura della moda» dell’università di Roma «Tor Vergata».

È redattore di Sincronie e responsabile della redazione romana di Gradiva, international journal of italian poetry della state university of New York at Stony Brook.

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