Riceviamo e pubblichiamo - Gentile direttore,
leggendo in questi giorni il suo quotidiano on line non nascondo di essere rimasta basita dalla "caduta di stile" di una manifestazione come Caffeina, che credevo dovesse essere un "salotto culturale" per la città, ma scaduta purtroppo ad ennesima occasione di derisione, organizzando anche una giornata per manifestare un certo "pride" con tanto di magliette con su scritto "orgogliosi di essere burini".
Ma stiamo parlando di cultura o è l'ennesima presa in giro di persone che approfittano di queste provocazioni per avere una vetrina sulla città?
Non pensavo che per essere "competitivi" con altre città "culturali" bisognasse ricorrere a certi espedienti, speravo in un risveglio culturale che seguisse altre vie.
Riflettendo però penso che tanto torto Nicoletti non ce l'ha.
Non sono burini quelli che trasformano la piazza principale della città in uno squallido parcheggio?
Quelli che decidono sommariamente e arbitrariamente sulla chiusura di alcune aree pedonali della città lasciando aperte al traffico quelle più interessate dalle manifestazioni "culturali"?
Non sono burini quelli che permettono la chiusura delle aree di maggior pregio artistico con quelle transenne altrettanto burine?
Nelle altre città di maggior spicco "intellettuale" non esiste questa assoluta assenza di programmazione e di decoro. Questa totale assenza di amore per la propria città.
Allora mi viene da dar ragione a Nicoletti,in fondo in questa città qualche burino ci sta, ma non scenderà mai in piazza con la maglietta "orgoglioso di esserlo", perchè, in fondo, non c'è molto del quale essere orgogliosi!
Con stima,
Antonella Raho