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Viterbo - Lettere - Macchina di Santa Rosa - Scrive Telari uno dei partecipanti al concorso
La commissione doveva ammettere l'errore e escludere Vittori
Viterbo - 26 febbraio 2009 - ore 1,00

Riceviamo e pubblichiamo
Michele Telari
Presidente Ass. Culturale “Vitart”
- Gentilissima redazione,

vi scrivo per esprimere il mio giudizio in base all'operato della commissione per la scelta della nuova Macchina di Santa Rosa e un parere riguardo a tutte le polemiche che con essa si sono sollevate.

Assieme a due architetti, Mario Violanti e Danilo Pasquini, ho ideato e progettato la macchina che fino al 5 marzo rimarrà esposta alla Chiesa degli Almadiani.

Personalmente credo di essere riuscito, e questo lo dico con un pizzico di orgoglio, a progettare una Macchina che rispetti tutti i canoni architettonici, religiosi e di aver lavorato nella maniera più professionale possibile, al fine di presentare un prodotto valido ma che soprattutto mi rappresentasse come persona, come fermo devoto di Santa Rosa e come cittadino di questa splendida città.

Ho avuto, grazie al bando di concorso, l'occasione di ammirare le altre Macchine ideate e progettate da artisti, architetti, ingegneri, o da semplici cittadini spinti dalla passione per la giovane Santa e una nota di congratulazioni va sicuramente al vincitore che con il suo “Fiore del Cielo” ci farà attendere la sera del 3 settembre con molta curiosità, visto tutti gli “effetti” che la macchina propone e garantisce di regalarci.

Vorrei inoltre evidenziare la bellissima macchina di Raffaele Ascenzi che con “Speranza” sicuramente ci avrebbe regalato un secondo gioiello, stilisticamente molto elegante e coinvolgente, ma soprattutto una “creatura” in grado di rappresentare l'unanime fede a passione di tutti i viterbesi e non.

Le mie osservazioni e perplessità a questo punto si rivolgono e si dirottano su alcuni punti chiave di questa storia.

Innanzitutto chiedo alla commissione, specialmente ai componenti che non risiedono a Viterbo a quanti trasporti hanno assistito per poter giudicare al meglio una cosa così importante per Viterbo e che bagaglio culturale e conoscitivo hanno a riguardo.

Di seguito chiedo: quando la giuria si è trovata davanti al progetto di Raffaele Ascenzi, come ha fatto a non tenerlo neanche in considerazione, e non ammettere l'oggettiva bellezza?

Secondo... le altre macchine, oltre alla 2° ed alla 3° con relativi 85 e 90 punti, quanto punteggio hanno accumulato?

Non dovrebbe la commissione, per correttezza e serietà verso i partecipanti, rendere pubblica una graduatoria?

Terzo... a fronte di tutte le polemiche sollevate per l'inserimento della frase e nome “Fiore del Cielo” di Vittori, che comunque appare più volte ed a caratteri ben chiari ed evidenziati, a questo punto la commissione avrebbe dovuto, secondo il mio modesto parere e rispetto verso gli altri esclusi, eliminare anche quella, alzare le mani e dire: scusate, c'è stata una svista!

E non giustificare la realtà che oggettivamente è un po' diversa.

Successivamente mettere i progetti, già in mostra alla Chiesa degli Almadiani, alla votazione popolare degli elaborati e rendere partecipi per una volta anche i viterbesi.

Ho sempre creduto e ribadito che la commissione giudicatrice ha lavorato con serietà e massima professionalità, ciò si è chiaramente visto nella composizione dei presenti alla giuria e con queste parole non voglio assolutamente mettere in discussione ciò.

La mia dichiarazione, rivolta alla commissione, esprime però il malcontento di quelle persone escluse per lo stesso motivo con il quale una persona, invece, ne è uscito vincitore.

Michele Telari
Pressidente Associazione culturale “Vitart”

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