- "La scelta di Montalto di Castro come sede di una delle quattro centrali nucleari che dovrebbero essere costruite in Italia, in base all'accordo sottoscritto dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi in Francia, non può essere calate dall'alto, senza consultare le popolazioni locali. Altrimenti si rischia di ritrovarsi come 22 anni fa, quando il referendum popolare bloccò l'impianto da 2mila megawatt quasi ultimato”.

Lo ha detto il sindaco di Montalto di Castro Salvatore Carai.

Secondo Carai “oggi, solo in base alle indiscrezioni di stampa, non ci sono le condizioni per esprimersi ne' a favore ne' contro la scelta. Prima dobbiamo sapere - ha aggiunto – come stanno davvero le cose e dobbiamo ascoltare i pareri degli esperti. L'ultima parola spetta comunque ai cittadini”.

Alcuni giovani del paese si sono invece detti favorevoli all'impianto nucleare perchè secondo loro creerebbe posti di lavoro durevoli e sicuri.

Ma a Montalto non c'è solo il nucleare a tenere banco.

Con l'avvio della costruzione dell'impianto fotovoltaico da 40mila megawatt da parte della Cassiopea-SunRay, in località Quartuccio, e l'altro da 7mila megawatt avviato dall'Enel alcuni giorni fa, sull'area che avrebbe dovuto ospitare un rigassificatore mai realizzato, Montalto di Castro, si candida a diventare la capitale del solare, una green valley.

Nella stessa zona, infatti, ha annunciato il sindaco della cittadina costiera Salvatore Carai, è stata già autorizzata la costruzione di un'altra centrale ad energia solare da 10mila megawatt e sono giunte in comune richieste d'autorizzazione per altri impianti da 60mila megawatt complessivi.