:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi


Civita Castellana - Provocatoria domanda dell'Udc
"Bilancio, perché non è mai stato dichiarato il dissesto?"
Viterbo - 10 novembre 2009 - ore 16,30

Riceviamo e pubblichiamo
- In merito alle polemiche relative alla disastrosa situazione di bilancio e alla convocazione di un Consiglio comunale in cui all’ordine del giorno si discute dell’argomento la sezione dell’Udc precisa quanto segue.

Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 202 del 26 luglio 2000 fu approvato il Conto Consuntivo 1999.

I residui ammontavano complessivamente a circa 39 miliardi delle vecchie lire corrispondenti a 20 milioni di euro.

I parametri obiettivi per i comuni ai fini dell’accertamento della condizione di Ente strutturalmente deficitario per il triennio 1998-2000 prevedevano il volume dei residui attivi e passivi fuori dai limiti consentiti (atto allegato alla D.G.M. n. 2002 del 26.07.2000.). L’amministrazione Giampieri all’atto del suo insediamento, pertanto, ha ereditato una situazione critica in relazione proprio ai residui.

La relazione dell’Ispettrice del Ministero delle Finanze si incentra su due “anomalie”: la mancata adozione dei piani di fabbisogno del personale e l’iscrizione fittizia in bilancio dei residui privi di titoli giuridici.

Per quanto concerne il primo punto il rilievo è superato dall’adozione (forse un po' in ritardo!) della delibera n. 40/2009 di rideterminazione della dotazione organica.

Per quanto concerne i residui a pagina 118 della relazione l’ispettrice rileva “sarebbe necessario esaminare i residui attivi e passivi, con la formulazione di un giudizio motivato circa la loro conservazione a bilancio”. C’è da chiedersi che cosa ha esaminato allora l’ispettrice? Perché non ha accertato se vi era un giudizio motivato per la conservazione a bilancio?

In effetti, la gestione dei residui nel 2006 ha un forte incremento dovuto al finanziamento dei Contratti di Quartiere (9 milioni). E’ stato evidentemente un grave peccato dell’amministrazione essere riuscita ad ottenere un tale finanziamento!

Il patto di stabilità nello stesso anno è stato sforato per la stessa ragione.

Per quanto concerne le criticità relative alla liquidità dell’ente, esse derivano:

1.Dall’anticipazione erogata dall’amministrazione Santini (2/3 miliardi) sui costi della depurazione in zona PIP (nel 1997 è stato avviato il depuratore senza la contemporanea costituzione del consorzio di gestione).

2.Dall’anticipazione di cassa chiesta dall’amministrazione Santini per la realizzazione della terza fase attuativa del PIP (5 miliardi). Ancora sono in corso controversie con gli assegnatari.

3.Dal ritardo con il quale Regione, Provincia e in alcuni periodo l’ASL (farmaci) erogano i contributi di spettanza.

4.Dai vincoli che hanno tutte le amministrazioni per il patto di stabilità.

Il rendiconto per l’esercizio finanziario 2008 annovera circa 27 milioni di residui che al netto dei 9 milioni dei Contratti di Quartiere e dei Mutui erogati dalla CC.DD.PP. per la variante “Mignolò” e la sistemazione dell’Area Belvedere Faleri Veteres ammontano a circa 17 milioni, 3 milioni in meno di quanto l’amministrazione Giampieri ha ereditato dalla precedente.

Non esistono al momento né le condizioni per considerare il comune ente strutturalmente deficitario (Art. 242 del D. Lgs. 267/2000), né tanto meno in dissesto finanziario (Titolo VII – Capo II, comma I D: Lgs. 267/2000).

Se è vero quello che sostengono gli attuali amministratori ormai da dieci lunghi anni, cioè che il comune è in dissesto finanziario, in primis non si comprenderebbe come mai il comune di Civita Castellana sia stato premiato come virtuoso dalla Conferenza Stato-Città e secondariamente perché l’attuale amministrazione non adotti la deliberazione recante la formale ed esplicita dichiarazione di dissesto finanziario, venendo meno a quanto prevede l’art. 247 del Testo Unico e assumendosi tutte le responsabilità del caso per omissione della deliberazione di dissesto.

Gli attuali amministratori dovrebbero, altresì, ringraziare i predecessori che hanno lasciato un tesoro di oltre 11 milioni di euro da spendere in opere pubbliche tutte finanziate con soldi veri, inscritti in bilancio, che derivano da contributi regionali e in minima parte da mutui con la CC.DD.PP. (Contratti di Quartiere 9 milioni; Mignolò e Belvedere 1 milione; Asfaltature 0,2 milioni; Sistemazione e messa in sicurezza ex carcerette in Via Panico 0,3 milioni; Parcheggio tra Madami I e Madami II 0,150 milioni; Restauro e messa a norma sede comunale C. B. Buozzi 0,225 milioni; Area attrezzata per elisuperficie 0, 08 milioni; Abbattimento barriere architettoniche scuola XXV aprile 0,1 milioni; Ascensore scuola Don Bosco 0,08 milioni).

Anziché perdersi in polemiche sterili e infondate, se si limitassero a cantierare tutte queste opere renderebbero solo per questo un grande servizio all’intera comunità.

La segreteria dell‘Udc

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564