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Acquapendente - Presentate le opere di Sano di Pietro, del maestro di Marradi e di Francesco Nasini
Quadreria San Francesco, cinque dipinti restaurati
Viterbo - 3 novembre 2009 - ore 14,40

Riceviamo e pubblichiamo - Il museo della Città di Acquapendente si arricchisce di cinque importanti opere.

Sono stati presentati, infatti, sabato 31 ottobre i dipinti restaurati della quadreria del convento di San Francesco. Si tratta del “San Bernardino da Siena” di Sano di Pietro, de “La Vergine in adorazione del Bambino” del Maestro di Marradi, della “Visione di Sant’Antonio da Padova”, del “Sant’Antonio da Padova con committente” di Francesco Nasini e il più tardo “San Francesco in estasi sorretto da due angeli” riferibile alla bottega del Nasini.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Acquapendente Alberto Bambini, l’architetto Renzo Chiovelli e Francesca Fiorentini direttori del museo della città di Acquapendente, Egidia Coda della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma, Benedetta Montevecchi direttore storico dell’Arte Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio.

“La quadreria del convento dei Frati Minori francescani di Acquapendente – dichiara nella sua presentazione la Coda – può vantare oltre quaranta opere, che coprono un arco di tempo di circa quaranta secoli, dalla fine del ‘400 alla metà dell’800.

Essa costituisce uno dei complessi artistici più cospicui del territorio viterbese. Attualmente, tramite la provvida iniziativa di sponsorizzazione della fondazione Carivit, si è provveduto al restauro di dodici dipinti tra cui quelli che vedete qui oggi; i lavori sono stati condotti con la consueta perizia del restauratore aquesiano Mariano Marziali”.

“E’ un evento molto importante per il nostro museo – ha dichiarato la Fiorentini – perché ne arricchisce la collezione; questi dipinti si aggiungono a una raccolta più ampia che sarà esposta nella sede distaccata della Pinacoteca al convento di San Francesco, tornando così nel luogo di origine.

Insieme alla Pinacoteca, di prossima apertura, possiamo annunciare con orgoglio l’avvio dei lavori per realizzare, al piano superiore del Museo della Città, quello dedicato alla Via Francigena”.

“Il Museo della Francigena – ha aggiunto l’architetto Chiovelli – sarà l’unico museo del genere nel Lazio, ed ospiterà materiale informativo, scientifico e didattico per far conoscere al pubblico l’antica via Francigena”.

“Ringrazio quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo evento – ha dichiarato il sindaco Bambini -; si aggiunge così un’altra tessera al puzzle di questa sorta di museo diffuso, arricchendo maggiormente l’offerta culturale e artistica di Acquapendente.

Sono molto orgoglioso poi che sia stato proprio un restauratore aquesiano, Mariano Marziali, a compiere l’opera”.

“Le opere restaurate che vengono presentate oggi – si legge nella nota della Coda – ben testimoniano i due momenti di particolare rilevanza storica rivestita dal convento di San Francesco.

Il San Bernardino da Siena di Sano di Pietro e la Vergine in adorazione del Bambino del Maestro di Marradi sono legati al clima di vivacità e di fervore spirituale presenti nel complesso francescano a ridosso tra la fine del ‘400 e l’inizio del secolo successivo.

In tale momento il monastero svolgeva una importante funzione spirituale e politico-sociale fungendo, anche per la sua posizione privilegiata lungo il percorso della Via Francigena, da polo di accoglienza e raccordo dei frati e dei predicatori itineranti.

L’ampio lavoro di decorazione pittorica eseguito per il complesso monastico da Francesco Nasini nasce circa un secolo e mezzo dopo, parallelamente alla destinazione del convento a luogo dapprima di noviziato (1642), e poi di professato, ruolo esercitato tra il 1660-64, e quindi dopo il 1673

Con questo il monastero torna a essere centro di incontro e di vivo scambio culturale per la comunità religiosa, al crocevia tra Umbria Lazio e Toscana. Queste date coincidono con la presenza nel complesso del Nasini”.

L’iniziativa è stata realizzata grazie a Comune di Acquapendente, Riserva Naturale Monte Rufeno, Fondazione Carivit, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio.

Comune di Acquapendente

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