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Parroncini alla presentazione del “Rapporto sullo stato delle Province del Lazio”
"Il Lazio si dimostra una regione solida"
Viterbo - 3 novembre 2009 - ore 16,30

Giuseppe Parroncini, assessore regionale agli Enti locali
- "Molti indicatori fanno ben sperare: il Lazio si è dimostrata una regione solida, in grado di resistere alla crisi. Come dimostra il Pil, che cala meno rispetto ad altre regioni, grazie alla terziarizzazione che ha raggiunto l’82%. Questo nonostante la crisi abbia colpito duro su Alitalia, Fiat di Cassino e ceramica di Civita Castellana".

E’ quanto dichiara l’assessore regionale agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e ai rifiuti, Giuseppe Parroncini, intervenuto in rappresentanza del vice presidente Esterino Montino alla presentazione del “Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2009”, realizzato dall’Eures in collaborazione con Upi Lazio.

"Lo studio – dice Parroncini – evidenzia fattori legati alla crescita della popolazione straniera, che ci inducono a riflettere su aspetti nuovi. Servono politiche mirate di integrazione, interventi sul sociale che Regione Lazio e Province devono affrontare insieme. Basti pensare allo spopolamento e all’invecchiamento soprattutto delle zone interne, che dobbiamo fronteggiare non ridimensionando i servizi ma intensificandoli, favorendo inoltre l’associazionismo tra Comuni per invogliare i cittadini a restare sul proprio territorio.

Inoltre occorre seguire il motto meno cura e più prevenzione, potenziando la figura dell’operatore socio sanitario, che potrebbe rivelarsi una soluzione utile anche a creare nuovi posti di lavoro".

Un altro settore su cui si è soffermata l’attenzione dell’assessore Parroncini è stato quello delle energie alternative, "ancora nell’ottica dell’occupazione ma anche dei risvolti positivi che può portare in campo ambientale. Il Centro Europeo Ricerche ha calcolato i benefici che deriverebbero dall'applicazione in Italia dei protocolli sulle energie rinnovabili: nel 2020 il vantaggio inciderebbe per il 6% del Pil. Il picco verrebbe mantenuto per 5 anni per poi decrescere, fino al +2% nel 2040. Non è un caso se abbiamo scelto questa strada, in sintonia con i Paesi più avanzati, a partire dagli Usa.

Ecco perché abbiamo detto che al Lazio il nucleare non interessa: a Montalto di Castro sorgerà il più grande impianto solare europeo. E anche l’incremento della raccolta differenziata, su cui abbiamo investito molto, è motivo di grande soddisfazione".

Formazione, cultura, urbanistica, gestione dei nuovi parchi: la Regione Lazio ha avviato una forte politica di decentramento delle competenze, "in quanto deve concentrarsi sulla programmazione e non sulla gestione. Abbiamo quindi voluto rafforzare il ruolo delle Province, affidando a queste maggiori poteri.

Il contributo alla crescita del territorio – continua Parroncini - è stato così portato avanti anche con la loro collaborazione e il loro ruolo determinante. Noi siamo stati particolarmente attenti alle varie istanze e vicini all’azione di governo locale, contribuendo in maniera concreta in ogni ambito, dalla cultura ai lavori pubblici, fino alla raccolta differenziata".

Ultimi aspetti toccati nel corso della presentazione del rapporto: mobilità e urbanistica.

"Siamo convinti che vada privilegiato il trasporto su rotaia rispetto a quello su gomma. Per questo, tra le altre cose, abbiamo investito 320 milioni di euro sulla ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo. Il territorio in certi casi ha però bisogno di maggiore attenzione, serve uno sviluppo edilizio più armonico e ordinato".


Provincia di VITERBO
Rapporto 2008 sullo Stato delle Province del Lazio


Segnali incerti nell’economia: diminuiscono imprese ed esportazioni, aumenta il Pil e l’occupazione – La provincia di Viterbo presenta dati economici apparentemente contradditori, con un aumento del Pil (+1,9% nel 2008 a fronte del -0,1% regionale) e dell’occupazione (+7,3% nel 2008, contro +1,4% regionale), accompagnati tuttavia da una forte contrazione delle esportazioni (-29,6% nel primo semestre 2009, rispetto al -17% regionale) e delle importazioni (-17,5% contro il -11,6% nel Lazio).

Allo stesso tempo aumentano anche le situazioni di disagio nel mercato del lavoro, con un incremento del numero dei disoccupati (+13,3% nel 2008, anche se inferiore al +20,7% regionale), dei lavoratori in mobilità (+81,7% nel 2008, rispetto al +7,6% regionale) e delle ore di CIG (+158% nel primo semestre 2009, inferiore al +325 regionale) che accentuano le criticità di un mercato del lavoro in difficoltà. Il tasso di disoccupazione (10,1%) è il più alto tra le province laziali, collocandosi ben al di sopra della media regionale (7,5%) e nazionale (6,7%).

Turismo in calo, soprattutto tra gli stranieri – Nel 2008 la provincia di Viterbo registra una lieve flessione degli arrivi turistici (-1% a fronte del -3% regionale) accompagnata tuttavia da forte contrazione delle presenze (-10,9% rispetto al -3,4% nel Lazio), che evidenziano un accorciamento delle vacanze medie (da 3,76 a 3,38 giorni per turista).

Il calo del movimento turistico investe principalmente la componente straniera (-15,1% gli arrivi e -20,7% le presenze) che evidenzia la perdita di attrattività internazionale in questa fase economica (l’indice di internazionalizzazione turistica è pari al 24,1% a fronte del 52,4% regionale, dato fortemente influenzato dalla situazione romana); diversamente tra gli italiani si registra un incremento degli arrivi (+2,9%) e una sostenuta flessione delle presenze (-7,3%).

Popolazione in forte aumento, ma grazie solo agli stranieri – Nel 2008 la provincia di Viterbo presenta un aumento della popolazione residente (+1,8%) ampiamente superiore alla media regionale (+1,2%), determinato tuttavia esclusivamente dalle dinamiche migratorie degli stranieri. In un solo anno, infatti, gli stranieri residenti nel viterbese sono aumentati del 32,1% (a fronte del 18,4% regionale), arrivando ad incidere per il 6,6% sulla popolazione complessiva (a fronte del 7% regionale, dato fortemente influenzato dalla provincia capitolina).

Molto negative sono invece le dinamiche naturali, con un tasso di natalità (8,4% a fronte del 10,1% regionale) ampiamente inferiore a quello di mortalità (11,3% contro il 9,2% regionale), per effetto del forte invecchiamento della popolazione sul territorio, testimoniato dalla elevata età media (43,7 anni a fronte dei 42,4 nel Lazio) e dall’indice di vecchiaia (171,7 anziani con 65 anni e oltre ogni 100 ragazzi con meno di 15 anni, contro i 141 nel Lazio).

Tuttavia volendo individuare alcuni elementi positivi delle dinamiche demografiche si registra nell’ultimo quadriennio un incremento costante della natalità (l’indice sale tra il 2005 e il 2008 da 7,7 a 8,4 nati ogni 1.000 residenti).

Reati in aumento – Viterbo presenta nel 2008 una crescita del 2% dei reati denunciati, proseguendo un trend negativo in atto da diversi anni (+26,4% tra il 2003 e il 2008). I dati di medio periodo evidenziano inoltre un aumento anche dei reati minorili (+39,9% tra il 2000 e il 2007). Focalizzando l’attenzione sull’ultimo anno si rileva un aumento delle rapine denunciate (+13,3%) e degli omicidi (da 0 a 3) mentre in direzione opposta diminuiscono le denunce per furti (-5,3%), scippi (-6,6%), truffe e frodi informatiche (-13,7%), tentati omicidi (-30%) e soprattutto violenze sessuali (-46,9%).

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