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Domani, 6 agosto, lo spettacolo con Carlo Croccolo ed Enzo Garinei conclude la stagione teatrale
"Il testamento del marchese del Grillo" chiude Ferento
Viterbo - 5 agosto 2010 - ore 12,30

Carlo Croccolo
Enzo Garinei
- Chiusura in bellezza domani sera, venerdì 6 agosto, per la stagione estiva al teatro romano di Ferento organizzata dalla Provincia di viterbo e dal Consorzio teatro Tuscia che ha fatto registrare il tutto esaurito in occasione dello spettacolo del comico Maurizio Battista.

"Una bella soddisfazione - afferma Patrizia Natale presidente del consorzio teatro Tuscia e direttrice della stagione di Ferento -. Anche se la stagione è partita con qualche giorno in ritardo, si è registrato, come sempre, un notevole interesse per gli spettacoli che si svolgono in un luogo straordinario".

E domani sera, 6 agosto, proprio per una chiusura alla grande, la Roma Spettacoli presenta Carlo Croccolo ed Enzo Garinei in “Il testamento del marchese del Grillo” con Toni Fornari, Annalisa Favetti, Stefano Ambrogi e con Pietro Romano, Serena D'Ercole, Melania Fiore e Vincezo De Luca e con il corpo di ballo composto da Giulia Fiume, Anna Gargiulo, Filippo Grande, Valentina Lazzara, Alessandra Puglielli, Matteo Tugnoli, Romina Zadi.

Si tratta di una commedia musicale di Mario Scaletta e Melania Fiore per la regia di Gigi Palla con musiche di Federico Capranica e coreografie di Evelyn Hanack. I testi delle canzoni sono di Mario Scaletta, le scene di Andrea Bianchi, i costumi di Graziella Pera e il disegno luci di Marco Palmieri.

“Non poteva che partire dal funerale di Onofrio - afferma nelle note il regista - questa divertente commedia musicale scritta da Mario Scaletta e Melania Fiore, quasi che gli autori avessero voluto mettere il perenne suggello ad una vita esemplarmente trascorsa col gusto dello scherzo e della beffa.

Eppure, anche da morto, Onofrio del Grillo sembra volersi continuare a divertire, riuscendo a tenere sotto scacco la piccola cerchia dei nobili parenti, quella degli eredi diretti che aspirano alle ricchezze dell’asse ma che girano a vuoto per mancanza di efficaci iniziative.

Sono esponenti esemplari della nobiltà papalina della Roma del tempo che fu, una nobiltà in crisi, ipocrita, avidarrivista, arroccata sui propri privilegi, “scettica nel fondo, superstiziosa nella esteriorità religiosa, frivola, tentennante tra le vecchie tradizioni papali e le nuove aspirazioni rivoluzionarie, fra le inveterate usanze feudali e le nuove idee liberali”, come ce la descrive Raffaele Giovagnoli, lo scrittore tardo ottocentesco che più di altri ha contribuito a restituirci la figura di questo personaggio da lui definito “l’ultimo e più stravagante dei feudatari romani”.

A loro si contrappone la schiettezza e il buon senso di Nino, figlio illegittimo del Marchese del Grillo, popolano per nascita, perno di una trama complessa, cui giova non rivelarne in anticipo i meccanismi".

Ed è su questo contrasto nobili versus popolo, facile quanto si vuole, ma qui sostenuto dalla forza delle sincere passioni, che il regista ha voluto far poggiare il divertimento di questa commedia musicale, che se da un lato strizza l’occhio alla tradizione di genere, dall’altra rende un meccanismo teatrale assai calibrato, che ben si adatta a soluzioni sceniche innovative.

Una commedia che intende aggiungere un tassello non banale alla costruzione di questo grande monumento della tradizione romana quale si presenta il Marchese del Grillo, con la sua storia, sempre così in bilico tra leggenda e realtà.

A interpretarla due grandi figure del teatro italiano: Carlo Croccolo con alle spalle sessant'anni di carriera iniziata nel 1950 interpretando alla radio la commedia "Don Ciccillo si gode il sole", in teatro "L' Anfiparnaso" diretto da Mario Soldati, e al cinema il film "I cadetti di Guascogna".

Croccolo ha interpretato molti film con alcuni dei più grandi comici italiani, tra cui "47 morto che parla", "Miseria e nobiltà", "Totò lascia o raddoppia?" e "Signori si nasce" con Totò, "Ragazze da marito" con Eduardo De Filippo, "Non è vero... ma ci credo" con Peppino De Filippo.

Carlo Croccolo ha lavorato moltissimo anche come doppiatore, prestando tra gli altri la sua voce ad Oliver Hardy, succedendo in questo ruolo ad Alberto Sordi ; dal 1957 inoltre ha doppiato Totò in quelle scene realizzate in esterno in cui non era possibile girare in presa diretta e che Totò non poteva doppiare a causa dei suoi problemi di vista.

Croccolo è stato l'unico doppiatore di Totò autorizzato dall'attore stesso L'altro grande interprete è Enzo Garinei, anche lui con oltre sessant'anni di carriera. Prolifico attore teatrale, televisivo e cinematografico, è uno dei principali caratteristi del panorama italiano. È fratello del noto commediografo e regista teatrale Pietro Garinei.Il suo esordio nel cinema risale al 1949, in "Totò le Mokò".


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