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Omicidio Rizzello - Mariola Henryka Michta afferma di essere stata nella villetta perché costretta da De Vito
"Volevo proteggere la bambina"
Viterbo - 19 maggio 2010 - ore 3,55

Mariola Henrika Michta
Fotogallery - Dossier omicidio Rizzello
Mariola Henrika Michta, la donna polacca fermata
Giorgio De Vito, l'uomo arrestato per l'omicidio di Marcella
Marcella Rizzello con la figlia Giada e il compagno Francesco Vincenzi
- "Ho cercato di proteggere Marcella e sua figlia".

Mariola Henryka Michta, la 30enne fermata lunedì dai carabinieri di Viterbo perché implicata nell'omicidio Rizzello, non nega la sua presenza sulla scena del delitto.

Ieri pomeriggio il legale della donna, l'avvocato Ilaria Ceccarelli, è andata a trovarla in carcere per ricostruire con lei i fatti del 3 febbraio scorso, il giorno in cui Giorgio De Vito avrebbe ucciso Marcella Rizzello.

Durante il primo interrogatorio Mariola Henryka Michta era in uno stato confusionale. Ha confessato di essere terrorizzata da De Vito. Completamente soggiogata dai suoi comportamenti violenti.

"Ieri la donna ha ribadito alla Ceccarelli - riferisce Roberto Fava, collega dell'avvocatessa - di essere stata presente all'omicidio che si è consumato nella villetta di via dei Latini, ma solo perché costretta da Giorgio De Vito".

"Mi ha obbligato a seguirlo - avrebbe detto la donna - e io non sono riuscita a dirgli di no perché avevo paura. Quella mattina, mentre lui si scagliava contro Marcella la piccola Giada piangeva disperata e io ho cercato di proteggerla perché temevo che Giorgio potesse colpire anche lei".

Mariola Henryka Michta non ha mai cercato di proteggere De Vito. Anzi. Ha confermato da subito ai carabinieri che l'uomo è l'assassino di Marcella e che lei è stata soltanto una spettatrice, per di più costretta, del macabro delitto.

La donna, di origini polacche, aveva convissuto in passato con Giorgio De Vito, ma non è mai riuscita a liberarsi di lui. Solo la paura l'avrebbe spinta al silenzio fino ad oggi.

"Quando i carabinieri li hanno fermati - riferisce ancora l'avvocato Fava - ha deciso di vuotare il sacco. Non si sente affatto colpevole e sta cercando di affidarsi alla giustizia per uscire da una situazione di cui anche lei, in un certo modo, è stata vittima".

Domani si terrà l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per decidere la convalida del fermo.


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