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Omicidio Rizzello - Interrogatorio a sorpresa - La Michta esclude la presenza di una terza persona sulla scena del delitto
"Non c'era nessun altro nella villetta"
Viterbo - 26 maggio 2010 - ore 13,50

Mariola Henryka Michta
Giorgio De Vito
- Interrogatorio a sorpresa per De Vito e la Michta.

Ieri pomeriggio, alle 15, i due accusati per l'omicidio di Marcella Rizzello sono stati inaspettatamente convocati d'urgenza dal pm Renzo Petroselli.

Dal confronto non sarebbe emerso alcunché. Giorgio De Vito e Mariola Henryka Michta si sarebbero limitati a ribadire le versioni dei fatti precedentemente riportate.

Il 35enne napoletano si sarebbe difeso tirando in ballo un suo presunto fratello gemello, che abiterebbe ad Aversa e che, come dice De Vito, dimostra che il dna sulla scena del delitto potrebbe anche non essere suo.

Quanto alla Michta, i suoi resoconti sono sempre più confusi e frammentari. La donna continua a ripetere che De Vito la minacciava di morte, ma di quel che successe il 3 febbraio nella villetta di via dei Latini, ricorda poco o nulla.

La sua scarsa conoscenza dell'italiano, inoltre, non aiuta. "Il pm Petroselli le ha fatto le stesse domande con parole diverse, e lei dava sempre risposte differenti - spiega l'avvocato Roberto Fava, che assiste la polacca, insieme alla collega Ilaria Ceccarelli -. Si vede che non ha molta familiarità con la nostra lingua... per questo, abbiamo deciso che, per il prossimo interrogatorio, ci serviremo di un interprete, sperando che, con la sua presenza, sia possibile ricostruire i tasselli di questa vicenda".

Dalle parole della donna, infatti, non emerge ancora un quadro completo dei fatti.

La Michta confonde le sue azioni con quelle di De Vito. Ciò che ha detto, con ciò che ha fatto. Uno stato di alterazione mentale preoccupante, che ha spinto gli avvocati a chiedersi se non sia opportuna una perizia psichiatrica sulla polacca.

"Probabilmente la chiederemo - afferma l'avvocato Fava -, ma prima dobbiamo sistemare altre questioni relative alla difesa della Michta che, per via delle sue difficoltà economiche, vorrebbe richiedere il gratuito patrocinio. Una questione di cui ci occuperemo nei prossimi giorni".

I soli elementi sui quali la Michta è sicura riguardano i rapporti con Marcella e la presenza di una terza persona sulla scena del crimine. La polacca smentisce categoricamente che qualcun altro sia entrato con lei e De Vito nella villetta.

E' inoltre certa di aver sentito fare da De Vito il nome della donna uccisa in diverse occasioni, anche perché l'uomo frequentava regolarmente il bar di Francesco Vincenzi, il compagno di Marcella. Vittima e assassino/i, quindi, si conoscevano. Anche se non è ancora dato sapere quanto i loro rapporti fossero stretti.


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