Antonio Rizzello, legale della famiglia di Marcella

Marcella Rizzello

Proseguono le indagini dei carabinieri di Civita Castellana e Viterbo sull’assassinio di Marcella Rizzello, la 30enne trovata morta in casa il 3 febbraio scorso.

A distanza di tre mesi dal delitto, i militari continuano a raccogliere le testimonianze di una cerchia di conoscenti della giovane donna.

Quanto agli esami del dna, ad oggi, i prelievi eseguiti sarebbero più di duecento. Una quantità considerevole, i cui tempi d’attesa per le analisi saranno sicuramente lunghi.

Gli stessi risultati dell’autopsia, eseguita sul corpo della 30enne, non sarebbero ancora pronti. Il medico legale, che avrebbe dovuto depositare la sua relazione all’inizio del mese di aprile, ha chiesto una proroga di sessanta giorni. L’esito dell’esame autoptico sarà, perciò, sul tavolo del pm Renzo Petroselli soltanto a partire dalla prima settimana di giugno.

Mercoledì scorso, nel frattempo, si è svolto l’ultimo sopralluogo nella villetta di via dei Latini, dove Marcella viveva con il compagno e la figlia di 14 mesi. È qui che la giovane donna, nel primo pomeriggio del 3 febbraio, fu trovata cadavere, riversa nella camera da letto e trafitta da almeno una decina di coltellate.

Oltre ai Ris, nella villetta è potuta entrare la madre di Marcella, alla quale, finora, era stato sempre impedito l’accesso.

I carabinieri le hanno chiesto di indicare eventuali particolari insoliti. Ma la signora non avrebbe avuto nulla da segnalare ai militari, tantomeno oggetti mancanti, che avrebbero potuto condurre sulla pista della rapina finita in tragedia.