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Mariola Henrycka Michta
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L'avvocato della Michta, Roberto Fava
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Giorgio De Vito
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L'avvocato di De Vito, Enrico Valentini
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L'avvocato di De Vito, Mario Rosati
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Il pm Renzo Petroselli
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Antonio Rizzello, uno dei legali di parte civile
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La vittima, Marcella Rizzello
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Il padre di Marcella, Pasquale Rizzello
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Francesco Vincenzi, il compagno di Marcella
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- Omicidio Rizzello, condannata Mariola Henrycka Michta.
Diciotto anni di reclusione, tre anni di libertà vigilata e interdizione dai pubblici uffici.
E' la sentenza di condanna emessa, questa mattina, dal giudice Francesco Rigato per Mariola Henrycka Michta, accusata di essere stata la complice di Giorgio De Vito nell'omicidio di Marcella Rizzello.
Il caso colpì per la sua brutalità: la donna, trentenne di Civita Castellana, fu uccisa a coltellate il 3 febbraio 2010, in casa, davanti alla sua bimba di un poco più di un anno. Il test del dna inchiodò De Vito, arrestato tre mesi dopo insieme alla Michta, sua compagna all'epoca del delitto.
Nell'udienza di questa mattina per il giudizio abbreviato della polacca, si sono alternati gli interventi del sostituto procuratore Renzo Petroselli, dei legali di parte civile Cristina Rosa (per la madre di Marcella), Antonio Rizzello (per il padre e il fratello), Fabrizio Ballarini (per il compagno Francesco Vincenzi) e dell'avvocato difensore Roberto Fava.
Quest'ultimo ha evidenziato l'assoluta marginalità del ruolo della Michta, "entrata in casa per rubare e non per uccidere e che, tra l'altro, ha collaborato dall'inizio con gli inquirenti". Atteggiamento collaborativo che, però, non è bastato a risparmiarle la condanna a diciott'anni, richiesta dal pm e accolta dal gup.
Per la difesa, comunque, non finisce qui. "Ricorreremo sicuramente in appello - ha annunciato Fava -. Ci sono tutti i presupposti per farlo, perché questa condanna è davvero troppo pesante".
Soddisfatti, invece, i familiari di Marcella, in particolare il padre Pasquale Rizzello e il compagno Francesco Vincenzi, per i quali la sentenza è una "parziale vittoria". "Sicuramente adesso ho più fiducia nella giustizia - ha detto Rizzello, con gli occhi lucidi -. Bisognerà vedere cosa succederà ora con De Vito".
Per il 35enne napoletano, infatti, il processo continuerà il 17 giugno con rito immediato, in Corte d'Assise. L'alternativa, dopo la revoca della richiesta di giudizio abbreviato da parte della difesa, era di procedere col rito ordinario, ripartendo dall'udienza preliminare. Ma il gup Rigato ha deciso di accogliere la richiesta dei legali Mario Rosati ed Enrico Valentini di andare subito al dibattimento.
"Cercheremo di giocarcela fino in fondo - hanno detto gli avvocati -. Anche in quella sede, probabilmente, richiederemo la perizia psichiatrica su De Vito".
Tribunale - Per De Vito il processo continua il 17 giugno in Corte d'Assise
Omicidio Rizzello, Michta condannata
Viterbo - 11 aprile 2011 - ore 15,10
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