Viterbo 17 febbraio 2005 - ore 16,45 - Il segretario della Cgil, Giovambattista Martinelli, non ci sta e mena fendenti a destra e a... manca. E a dire la verità più a manca che a destra. Se la prende con una classe dirigente che descrive tra lincompetente e il gigionesco.
Martinelli inizia con una descrizione a dir poco drammatica della situazione economica della provincia. Snocciola dati come fossero le perle di un rosario.
Qui si continua ha descrivere una situazione rosea della nostra economia - inizia -, ma non è così. Anche ieri a Tuscania Storace ha esaltato la situazione, ma non è così. Ripeto. In base ai dati dellInps, i lavoratori a tempo indeterminato, lo zoccolo duro dei dipendenti, hanno subito un crollo. A dicembre 2003 erano 30844. A novembre sono calati a 26502. Come dire una perdita secca di 3902 posti di lavoro di cui 2979 full time. Il monte retribuzioni è passato da 64 milioni 233mila 740 euro del 2003 a 39 milioni 393 mila 866 del 2004. Le stesse aziende che versano allInps sono passate da 6907 a 5213. Questi dati smentiscono le visioni rosee di Storace o di chi per lui. Come si fa a dire che leconomia va bene in questa situazione?.
Anche sul piano della sicurezza e della regolarità le cose non vanno meglio.
Su 1843 aziende ispezionate dallIspettorato del lavoro nel 2004, 427 sono risultate non in regola. Una crescita esponenziale delle aziende che non rispettano le misure di sicurezza e comunque non sono in regola. Siamo di fatto di fronte a una giungla. Siamo di fronte a una forte precarizzazione del lavoro. Con un impoverimento complessivo che non dà prospettive ai giovani. Diminuisce il lavoro stabile e aumenta quello precario.
Fin qui la fotografia della realtà.
Si arriva quindi allanalisi politica.
Mi domando se i candidati, gli stregoni politici di questa provincia conoscano questa realtà. Una cosa deve essere chiara a tutti, la Cgil non darà il suo appoggio a nessuno. A meno che non ci si impegni su questi problemi. Sui problemi della gente. Il nostro appoggio non è scontato. Questa classe dirigente farebbe meglio ad andare a badare le pecore. La situazione nel centrosinistra è, poi, raccapricciante e intollerabile. Chi non mantiene i patti non può essere un governante credibile. Questi non sono stati capaci di rispettare laccordo sulle primarie e poi pretendono di essere credibili come amministratori.
A questo punto non poteva mancare una domanda provocatoria.
Ma se il centrodestra presentasse un programma adeguato, lo appoggereste?
Debbo dire di si, anche se va detto che è il centrodestra il responsabile principale di questa situazione.
Insomma, la Cgil sente di avere le mani libere.